Di Maio: concessioni, Autostrade e polemiche col centrosinistra

    Il vicepremier Luigi Di Maio si esprime ancora una volta sul tema della concessioni, ed in modo specifico parla di Autostrade, trovando come attaccare il governo di centrosinistra, che è colpevole, secondo il leader dei Cinque Stelle, di aver procrastinato di quattro anni la concessione ai Benetton. E lo fa chiamando gli imprenditori ’prenditori’.

    “L’imprenditore a rischio zero è un’invenzione tutta italiana. Di solito è amico di quelli che furono i partiti di governo, non disdegna di assumere nelle sue aziende uomini di partito (trombati o meno), finanzia lautamente in maniera opaca o meno i partiti e i giornali a loro collegati infatti il suo nome non compare quasi mai nella carta stampata. Chiamiamolo col suo nome: prenditore. I prenditori hanno preso possesso delle infrastrutture italiane, pagate dai nostri nonni e dai nostri padri, e grazie a politici compiacenti le hanno trasformate in macchinette mangiasoldideicittadini”.
    E ancora: “I prenditori delle autostrade per un decennio ci hanno fatto pagare i pedaggi molto più di quanto avremmo dovuto con il benestare della mala politica dei vecchi partiti. I prenditori delle autostrade hanno fatto molto meno manutenzione di quanto avrebbero dovuto. In cambio hanno preso miliardi che fino al 2012 hanno dichiarato in una holding con sede in lussemburgo. E la cosa più grave è che chi stava al governo li ha sempre protetti, addirittura fino all’anno scorso con il governo di Renzi che ha dichiarato solo dieci giorni fa: ’quando e perché è stata prorogata la concessione? Nel 2017, seguendo le regole europee, dopo un confronto col commissario Ue Vestager (altro che leggina approvata di notte, è una procedura europea), si è deciso di allungare la concessione di quattro anni, dal 2038 al 2042, in cambio di una fondamentale opera pubblica’. Bravo! Anzichè preoccuparsi dei piccoli imprenditori e dei loro drammi quotidiani, hanno pensato a prolungare, mantenendoli secretati, i privilegi dei prenditori. Con il governo del cambiamento il paradigma si inverte”, attacca.