Home BENESSERE A TAVOLA Diete dimagranti, come scegliere la migliore?

Diete dimagranti, come scegliere la migliore?

Chiunque vorrebbe essere sempre in forma o, se magari sovrappeso, dimagrire almeno quanto basta per tornare al top e sentirsi a proprio agio.

Specialmente d’estate, quando occorre superare la prova costume e quella dell’amor proprio nell’accettarsi senza troppi abiti e rispetto al proprio benessere psicofisico, la dieta riveste un ruolo determinante in termini di miglioramento. Ma quale dieta è migliore, quale invece è deleteria?

Diete dimagranti: quali scegliere e quali evitare

Il primo preambolo da fare, è quello relativo alla personalizzazione delle diete. Ognuno è a sè e dunque, non esiste di base necessariamente un regime dietetico unico e universamente valido per tutti. Ciò che va bene a Caio non va bene a Tizio e viceversa.
Per questo occorre sempre attrezzarsi, prima di ogni percorso dietetico, con dei testi clinici, prelievi o esami generici per capire effettivamente cosa stiamo, ciò di cui abbiamo bisogno e se ci sono o meno carenze.
In secondo luogo, oltre al medico di base, è sempre consigliato farsi seguire da uno specialista della alimentazione. E solo poi optare per una dieta che sembra consona al proprio io, alle proprie abitudini e peculiarità fisiche.

Molte oggi sono le diete varie e differenti, da quelle iperproteiche o a blocchi ad esempio. In questo caso però oltre alla efficacia soggettiva, va chiarito come spesso siano costose, non semplici a seguire, e in alcuni casi pericolose per la salute.

Occhio, ad esempio, a una dieta che sta crescendo di consensi e che viene definita Dieta Indice Glicemico: come funziona?

Il concetto di indice glicemico (IG) è venne spiegato negli anni ’70 da Crapo, ricercatore californiano dell’Università di Stanford, e messo a punto dal dr. David Jenkins nel 1981.

L’IG si concentra sulla misurazione la capacità di un determinato alimento contenente carboidrati di alzare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) una volta digerito. Secondo questa dieta, è necessaria, o sarebbe almeno, una risposta glicemica bassa. Chi consuma alimenti con IG medio-basso potrà perdere i chili in eccesso.

Diversi studi, anche se non univoci, confermano in parte i benefici di una dieta a basso indice glicemico. Il consumo di alimenti a basso indice glicemico pare avere un ruolo nella prevenzione di patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, obesità, tumore del colon e carcinoma mammario.

Ma risposte chiare e definitive non ce ne sono e soprattutto non ci sono indici glicemici univoci accettati dalla comunità scientifica.
La difficoltà del calcolo dell’indice glicemico nasce peralto dal probelema di non poter valutare sempre tutto, a partire ad esempio dalla modalità di cottura, il tipo di lavorazione e raffinazione dell’amido.

Anche alcuni alimenti messi in dubbio come carne, formaggi e salumi vantano un IG pari a 0, ma solo perché non contengono carboidrati: ecco perchè restano dubbi di fondo, pur in presenza di diete competitor che, indubbiamente, fanno inorridire molto di più gli specialisti.