Home ATTUALITÀ Draghi riparte dal coraggio di Genova, sguardo al futuro per la “rinascita”

    Draghi riparte dal coraggio di Genova, sguardo al futuro per la “rinascita”

    (Adnkronos) – Genova e il mare, “un rapporto che ha segnato la storia d’Italia”. Riparte da qui il Presidente del Consiglio Mario Draghi, dalla città che ha saputo rialzarsi dalle macerie di un crollo che ne ha deturpato il volto e la storia. E’ la prima visita, dopo la conclusione del capitolo Quirinale, e Draghi arriva in porto su una motovedetta della Capitaneria, un porto che nei prossimi mesi, anni – grazie alle risorse del Next Generation Eu – tornerà “protagonista nel mondo e in Europa”, ‘Genova sempre nuova, vita che si ritrova’, ricorda il premier richiamando il tributo del poeta Giorgi Caproni alla cittadina ligure.  

    E sceglie di ripartire dal “coraggio dei genovesi” Draghi, che in questi 4 anni – dal giorno in cui il Ponte Morandi venne giù portandosi dietro 43 vite – hanno mostrato al mondo la forza di rialzarsi, “come ripartire dalla tragedia”. Ora l’Italia dovrà dare prova di saper sfruttare un’occasione senza precedenti, quella del Pnrr, e l’auspicio del presidente del Consiglio “è che lo stesso spirito di rinascita che oggi vediamo a Genova possa continuare a pervadere tutta l’Italia negli anni cruciali che abbiamo davanti”.  

    Lo sguardo è rivolto al futuro, all’Italia che Draghi vuole disegnare “affidabile e fiduciosa nelle proprie straordinarie capacità; un’Italia dei giovani e delle donne; un’Italia che non dimentica i deboli e protegge gli anziani; un’Italia dove c’è spazio per il futuro. Questa è l’Italia per cui lavoro, per cui tutti noi dobbiamo batterci. Perché la storia d’Italia passa da tutti noi”, scandisce convinto.  

    Senza dimenticare i tanti ostacoli che il Paese ha davanti, e che ne minano la ripartenza. Primo nella lista il rincaro delle bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, con tante realtà produttive costrette a rinunciare alle commesse per non accendere gli interruttori . “Il Governo non dimentica il presente e il presente oggi ci fa vedere una realtà caratterizzata dalle difficoltà che famiglie e imprese hanno per l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Il Governo sta preparando un intervento di ampia portata nei prossimi giorni”, assicura l’ex numero della Bce, mentre a Roma -tra palazzo Chigi e via XX settembre- si lavora a nuove misure da portare in Consiglio dei ministri la settimana prossima. Ma se i costi delle bollette che schizzano accomunano gran parte d’Europa, ci sono ostacoli che segnano il cammino del nostro Paese da sempre e che non possiamo permetterci il lusso di ignorare, continuando a inciampare.  

    “L’Italia è diciannovesima al mondo per tempi e costi associati alla logistica – ricorda Draghi – anche a causa degli oneri burocratici e dei ritardi nello sviluppo digitale. Dobbiamo abbattere questi ostacoli, per cogliere a pieno i vantaggi offerti dall’aumento degli scambi commerciali”. Sul futuro, sui compiti da fare per non perdere il treno del Pnrr, Draghi si mostra ottimista, fiducioso. Le fibrillazioni che percorrono i partiti che sostengono la sua maggioranza sembrano non preoccuparlo. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appartiene a tutti gli Italiani – ricorda – Dobbiamo portarlo avanti con unità, fiducia, determinazione. Lo scorso anno abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi previsti. Lo stesso accadrà anche quest’anno. È una questione di serietà – verso i cittadini, e i nostri partner europei. Ed è una questione di affidabilità – perché la crescita sostenuta, equa, sostenibile è il miglior custode della stabilità”.  

    L’Europa ci guarda, i cittadini ci guardano -è il monito del premier- si deve marciare uniti per tagliare il traguardo, non perdere un’occasione che può rimetterci sui binari della crescita. Lascia palazzo San Giorgio, Draghi, per raggiungere la Radura della Memoria, lo spazio allestito a due passi dal nuovo ponte San Giorgio in ricordo delle vittime del Morandi. Si ferma qualche minuto con le vittime dei famigliari.  

    La madre di Mirko Vicini, l’operaio di 30 anni ultimo corpo ad essere estratto dalle macerie, gli porge il libro che narra il dramma di 43 famiglie, vite spezzate in un giorno d’agosto, quando su quel maledetto ponte transitavano persone ignare del loro destino, chi diretto al lavoro, chi finalmente in viaggio per le vacanze. Draghi stringe la donna in un abbraccio, anche gli uomini del suo staff restano sorpresi dallo slancio. “Oggi, come quattro anni fa, il loro dolore è il nostro dolore”.  

    (di Ileana Sciarra)