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Elisabetta Imelio ci lascia a 44 anni: la bassista dei Prozac+ stroncata dal male

Una bravissima artista, come purtroppo spesso capita, strappata alla vita forse nel suo momento creativo più fecondo quando, a soli 44 anni, un musicista ha abbastanza esperienze da elaborare così da poter esprimere con maggior scioltezza e padronanza i suoi stati d’animo. Il suo era un anno forse inquieto ma interessante, nuovo. Il suo basso, la sua voce, calcavano palchi ‘alternativi’, forse meno popolari ma ugualmente, o forse più rispettati, dagli addetti ai lavori.  

Elisabetta, rappresentante musicale di Pordenone

Elisabetta Imelio era nata a Pordenone, laddove ha mosso i suoi primi passi artistici, e lì dove, al Cro di Aviano, ci ha lasciato la notte scorsa.

Formatasi nelle ‘cantine’ e nei locali dove la musica live è buon motivo per sedersi e bere una birra, con i suoi amici Eva Poles e Gian Maria Accusani, nel 1995 hanno esordito come Prozac+. Un esordio sfociato in ‘Acida Acido’, brano che li ha subito lanciati al centro della scena underground italiana. Poi, nel 2007, mise su il progetto ugualmente seguitissimo dei Sik Tamburo. Tanta, tanta musica live.

Il male ed un dolore trasformato in musica

Poi l’incontro con quel maledetto male che non l’ha più abbandonata, consumandola lentamente. Un’esperienza che lei, da grande artista, ha colto per farne un motivo in più di creatività.

Elisabetta ha sofferto e passato momenti difficili, senza tuttavia mollare mai. Anzi, sfidò il male, lo cantò (‘La fine della chemio’), ma non bastò. 

Per lei Accusani scrisse una sorta di ‘inno’ per chi combatte simili guerre, ‘Un giorno nuovo’, che compare nella discografia dei Sik Tamburo. Canzone poi divenuta un progetto solidale, attraverso una versione alla quale hanno preso parte amici artisti di Elisa come Jovanotti, Tre Allegri Ragazzi Morti, Manuel Agnelli, Samuel, Elisa, Meg, Lo Stato Sociale, Pierpaolo Capovilla e Prozac+. Elisa mancherà moltissimo alla musica…

Max