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Emergenza Covid: benessere sessuale femminile a rischio

Il parere degli esperti: è l'emersione di una tendenza già in essere da tempo, dovuta all'assenza di strumenti relazionali.

Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi

Quale impatto sulla salute fisica e psicologica delle persone è stato prodotto da due anni di restrizioni da emergenza Covid-19? Gli esperti fanno ancora fatica a valutare la situazione in modo preciso, ma stanno man mano emergendo studi sempre più allarmanti. Particolarmente devastanti sono stati, ad esempio, gli effetti sulla salute sessuale femminile. Un recente studio condotto dal Trinity College di Dublino, e di cui ha dato notizia “Forbes”, ha evidenziato, ad esempio, come oltre la metà delle donne interpellate abbia riferito di aver sperimentato: calo della libido, alterazione della qualità del sonno e irregolarità del ciclo mestruale. Ben due terzi ha notato, in particolare, sintomi premestruali più intensi e dolorosi. Ne parliamo con Gloria Di Capua e Maurizio Lambardi, counselor e coach relazionali ad approccio corporeo, che da anni si occupano proprio di crescita personale e benessere relazionale e sessuale.

– Questi dati sono sorprendenti o trovano riscontro nella vostra “esperienza sul campo”?

I dati non ci sorprendono affatto, al contrario, possiamo affermare che si tratta dell’emersione ufficiale di quella che è la punta di un iceberg. In tanti anni di lavoro con le coppie ed i single abbiamo constatato come il disagio relazionale sia sempre stato in costate aumento. Le restrizioni conseguenti alla gestione dell’emergenza Covid non hanno fatto altro che amplificare ed accentuare una tendenza già in essere. Le coppie soffrono, le persone riescono sempre meno a stare in relazione senza sperimentare angoscia e delusione. E quando si prova questo tipo di sofferenza, il corpo somatizza manifestando disturbi tipici che si esprimono prevalentemente nella sfera sessuale, nell’equilibrio sonno-veglia e nell’umore. Non a caso sono in netto aumento i consumi di farmaci per l’ansia e la depressione. Non siamo sorpresi neanche del fatto che sulle donne tali effetti siano più pesanti. La sfera femminile è più esposta e noi lo sappiamo molto bene.

– Per quale motivo le donne sono più a rischio?

Perché se è vero che il patriarcato è ufficialmente scomparso, esso persiste in forma latente e occulta, quindi la donna è esposta a spinte contrastanti: essere madre e al tempo stesso fare carriera, essere santa e al tempo stesso seduttrice, essere moglie e al tempo stesso amante e potremmo andare avanti all’infinito, con una serie di conflitti insanabili che generano tensioni infinite nell’universo relazionale femminile. La costrizione a casa, la rinuncia forzata alle abitudini di evasione, di conforto o di cura della persona, hanno determinato l’emersione amplificata di queste tensioni. Immaginate, ad esempio, la donna in un appartamento. Lei ed il partner sono in smart working, in casa ci sono anche i figli piccoli, frustrati dal non poter uscire e scaricare energia con attività fisiche. Sono tutti generatori di stress, amplificati da un’informazione di massa improntata sulla paura. In questi casi il sistema nervoso centrale è perennemente allarmato in modalità di attacco/fuga e l’organismo produce altissimi livelli di cortisolo, che abbassa il desiderio sessuale e genera una serie di disturbi fisici. Se il sistema relazionale tra partner e genitori-figli non è ben funzionante, le difficoltà sono ancora più grandi ed emergono 24 ore su 24, senza possibilità di pausa.

– L’uomo è immune?

No, ma il carico di aspettative sul “maschio” è sicuramente inferiore, quindi parte con meno svantaggio. 

– Perché questa sofferenza diffusa, anche precedente all’emergenza Covid?

Perché nessuno ci insegna come relazionarci con gli altri esseri umani, nonostante si tratti della più importante ed utile capacità da apprendere, visto che tutta la nostra vita è fatta di relazioni. I modelli di riferimento passati non sono più adeguati alla società e al sentire di oggi, ma non sono stati sostituiti da nuovi e più idonei punti di riferimento. Quindi si naviga “a vista”, senza un obiettivo di vita e senza strumenti relazionali collaudati.

– Possibili soluzioni?

Bisogna intervenire a livello personale e di coppia, bisogna prendere in mano la regia della nostra vita. Il primo passo è assumersi la responsabilità del proprio benessere personale, andando ad acquisire quegli strumenti relazionali di cui siamo privi. Strumenti che ci consentono, ad esempio, di rimanere saldi e lucidi anche durante momenti difficili come quello dell’emergenza Covid.

– Di che tipo di strumenti stiamo parlando?

La capacità di comunicare in modo efficace, senza aggredire e giudicare. La capacità di ascoltare l’altro, che può essere acquisita solo se siamo in grado di ascoltare noi stessi, le nostre emozioni, i nostri bisogni e il nostro corpo. La capacità di essere assertivi, di fare richieste chiare e precise, di negoziare accordi e di rinegoziarli quando ci rendiamo conto di non riuscire a sostenerli. Un approccio paritario alla relazione con gli altri esseri umani da una posizione di adulto emotivamente autosufficiente e non giudicante. Un approccio orientato alla soluzione del problema e non a “vincere” la discussione. Tutte capacità che fortunatamente si possono apprendere anche da adulti. Il nuovo modello di vita, che spetta ad ognuno di noi costruire, è un modello in cui l’obiettivo è il benessere personale mente-corpo-anima. Stare bene con se stessi e con la propria sessualità, per poter star bene in relazione con chiunque altro.

– Sembra qualcosa di lungo e difficile da apprendere. È così?

Non è questione di qualche ora con un corso online, ma non è neanche tanto complicato o particolarmente lungo, se ci si mette impegno e determinazione. Per quanto ci riguarda abbiamo ottenuti risultati estremamente soddisfacenti, anche in questo periodo di emergenza Covid.