FONDI PER 300 MLN E 7 PUNTI SULLE PENSIONI: IL GOVERNO PROVA A ‘SEDURRE’ I SINDACATI

    “Credo che sia stato fatto un buon lavoro. Nelle condizioni date il governo mette in campo un impegno finanziario importante. Ci sono le condizioni per dare un messaggio positivo al Paese di collaborazione tra governo e sindacati , mi auguro che si possano concretizzare”. Così il premier Gentiloni, aprendo il tavolo di confronto con Cgil Cisl e Uil, in merito alle questioni previdenziali. Nello specifico il governo si è fatto latore – hanno spiegato fonti sindacali presenti all’incontro – di una proposta “innovativa sulla previdenza rispetto al punto di partenza”, caratterizzata in 7 punti, per un costo complessivo di 300 milioni di euro. La proposta prevede lo stop all’aumento delle aspettative di vita, secondo le quali, nel 2019 si andrebbe in pensione a 67 anni. E sarebbero 15 le categorie di lavoratori definite ‘usurate’ che svolgono cioè attività gravose. A tal proposito sarà istituita un’apposita commissione per stabilire l’effettiva gravosità dei lavori occupazioni. Quindi, tra i sette punti della proposta sulle pensioni illustrati a Cgil, Cisl e Uil dal premier Gentiloni: il riutilizzo delle risorse dell’ape social nel 2018; il sostegno alla previdenza integrativa dei lavoratori pubblici; il miglioramento del fondo di integrazione salariale; ed riutilizzo delle risorse dei precoci per 2018. Le parti si sono lasciate dandosi nuovamente appuntamento a sabato mattina, per mettere a punto un testo dettagliato sui lavori gravosi.
    M.