FROSINONE – MEGA OPERAZIONE CONDOTTA DA 350 FRA AGENTI E CARABINIERI STRONCA L’ORGANIZZATISSIMO ‘SUPERMARKET’ DELLA DROGA: 52 SCATTA I PROVVEDIMENTI DI CUSTODIA CAUTELARE

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    “L’associazione criminale aveva realizzato un vero e proprio punto vendita all’interno di una delle scale di salita ai piani alti di uno stabile. Il portone d’ingresso era stato blindato ed era stato vietato l’accesso ai “non addetti” alle cessioni della droga posizionando delle vedette, pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine, gridando parole come “carmela” (per indicare l’arrivo della polizia) e “nerone” (per indicare l’arrivo dei carabinieri)”. Così gli inquirenti, presentando ai media gli esiti della vasta operazione condotta stamane a Frosinone. Ci sono voluti qualcosa come 350 tra poliziotti e carabinieri, per stroncare l’attività di quello che è stato definito ‘il supermarket’ della droga. L’operazione, definita ’Fireworks’, condotta congiuntamente tra la squadra mobile di Frosinone e la compagnia dei carabinieri di Frosinone, è culminata con ben 52 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal gip del Tribunale di Frosinone.  Il sodalizio criminale era organizzato alla perfezione, il supermarket della droga era aperto 24 ore al giorno, ogni giorno della settimana, con veri e propri turni lavorativi permettendo di realizzare guadagni che raggiungevano anche cifre di 40mila euro al giorno. La ‘struttura’ annoverava inoltre ferree regole comportamentali, che se disattese comportavano sanzioni disciplinari, che andavano dalle semplici multe, con decurtazione dello “stipendio”, alla sospensione temporanea dal “servizio”, fino alla sanzione più grave cioè l’espulsione dalla compagine criminale, con conseguente perdita dei lauti guadagni. Veri e propri “capi turno” addetti a sovrintendere alla piazza di spaccio e altri associati incaricati di custodire lo stupefacente e preparare le dosi per la vendita, altri avevano invece il compito di “accogliere” gli acquirenti, per indirizzarli verso il punto vendita, conosciuto da tutti come “finestrella” perché lo scambio droga/soldi avveniva attraverso una fessura, realizzata nel vetro blindato di una piccola finestra, situata al pian terreno della tromba delle scale, monopolizzata dal gruppo criminale. Addirittura, dalle varie perquisizioni sono emersi “fogli di servizio”, con la programmazione dei turni settimanali, le sigle indicanti i ruoli e compiti ed i nomi dei complici incaricati di svolgere le mansioni programmate. Il ruolo operativo più delicato era riservato a chi si posizionava dietro il portone blindato, come addetto alle compravendite e che custodiva la “cassa” giornaliera: un borsello con all’interno le dosi di cocaina, hashish e marijuana pronte per lo spaccio, i soldi frutto delle cessioni e la contabilità delle vendite.

    M.