Genocidio armeno, ambasciatore italiano convocato in Turchia

    Riconoscere il genocidio armeno da parte dei turchi e darne risonanza internazionale: questo l’intento della mozione che oggi o al massimo mercoledì verrà presa in esame alla Camera del Parlamento italiano. Una mozione per cui la Turchia ha espresso il proprio dissenso e dispiacere, tanto da chiamare ad Ankara l’ambasciatore Massimo Gaiani, al quale il ministero degli Esteri turco ha espresso il proprio dissidio invocando chiarimenti. Non sorprende il gesto della Turchia, che da sempre è contraria al riconoscimento della strage degli armeni come genocidio perpetrato dalla Turchia stessa. I fatti risalgono alla prima guerra mondiale, durante la quale, nel 1915, quasi un milione e mezzo di armeni vennero massacrati e uccisi dall’Impero Ottomano con lo scopo di distruggerne la civiltà. 

    Genocidio armeno, la mozione dell’Italia 

    Un brutale atto che ormai diversi paese hanno riconosciuto come genocidio. Il primo stato al mondo a riconoscere la strage degli armeni come genocidio fu l’Uruguay, nel 1965. Ad oggi sono una ventina i paesi che hanno riconosciuto la strage come genocidio, Stati tra cui figurano l’Italia (anche se solo in Parlamento), la Francia e l’Argentina. La Turchia si batte invece per dimostrare il contrario, per questo ha convocato l’ambasciatore italiano per chiedere chiarezza sulla mozione che si voterà nelle prossime ore alla Camera. La mozione, a prima firma Formentini (Lega), si “impegni riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale”, si legge nella nota. Il deputato leghista Giulio Centemero ha aggiunto in aula: “Con questa mozione chiediamo al nostro governo di riconoscere il genocidio degli armeni come tale, e ci piacerebbe che altri governi, compreso quello turco, facessero lo stesso, per dare tutti insieme uno sguardo al futuro”. Il sottosegretario Vincenzo Santangelo è intervenuto per il Governo: “L’Italia – ha detto – ritiene che la questione dei massacri perpetrati in Anatolia nel 1915 debba essere affrontata mediante un dialogo costruttivo fra le parti, scevro da pregiudizi e preconcetti. Incoraggiamo la Turchia e l’Armenia a intensificare e portare avanti gli sforzi volti a venire a patti con il passato, aprendo così la strada a un’autentica riconciliazione tra i due popoli”, ha concluso Santangelo.