Genova, scontri tra polizia e antifascisti: picchiato un giornalista

    Genova ha ribadito la sua opposizione all’estrema destra nella serata di ieri, quando circa 4/5 mila persone hanno protestato contro un comizio di CasaPound tenuto al centro della città. Circa una cinquantina di partecipanti presenti al comizio pubblico delle ‘tartarughe nere’ in piazza Marsala, decisamente di più gli antifascisti che si sono dati appuntamento per dimostrare il lo doro dissenso. Il corteo di protesta si è presto trasformato in un’escalation di disordini, con la polizia (circa 300 agenti in tenuta antisommossa) che ha caricato i manifestanti. Manganellate e fumogeni contri l’avanzata degli antifascisti: così le forze dell’ordine hanno risposto al corteo. 

    Scontri a Genova, ferito un giornalista 

    Aggiornamento 1:00 
    Tra le persone caricate anche un giornalista di Repubblica, Stefano Origione, presente al corteo per testimoniare la giornata. Il cronista è stato però scaraventato a terra e preso a manganellate e calci da una dozzina di poliziotti in tenuta antisommossa: non gli è bastato nemmeno dire che fosse un giornalista per essere risparmiato dalla furia degli agenti come spiega lui stesso a Repubblica: “Ho urlato che ero un giornalista, ma non si fermavano. Per fortuna alla fine un vicequestore che conosco personalmente li ha bloccati e mi ha portato in salvo. Non finivano più. Respiro ancora con fatica, tutta la parte sinistra del corpo porta i segni delle manganellate”, ha concluso Origione che è stato poi portato subito all’ospedale Galliera. L’ lo ha raggiunto il questore Vinvenzo Ciarambino, che si è scusato con lui e la sua famiglia. 
    Aggiornamento 7:00 
    Sulla questione Origione si è espresso anche il PD, tramite il senatore Francesco Narducci, che ha chiesto spiegazioni dell’accaduto al ministro Matteo Salvini: “Il pestaggio nei confronti del giornalista Stefano Origone è un fatto gravissimo. Non può accadere in un Paese democratico e in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana. C’è una escalation di intimidazione nei confronti dell’informazione che va denunciata con la massima nettezza e fermata immediatamente. Il ministro Salvini chiarisca al più presto le responsabilità di quanto accaduto. Piena solidarietà a Stefano Origone e alla redazione di Repubblica”.