Gentiloni, nessuna crociata in Libia – di Francesco Paro

    Mentre la situazione in Libia si fa sempre più critica, il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha lanciato un appello per una soluzione politica. Nel frattempo il Viminale ha approvato lo schieramento di 4.800 militari nei punti sensibili del nostro paese.

    “La situazione in Libia si sta deteriorando e serve un cambio di passo – ha detto il ministro – è necessario uno sforzo diplomatico, perché l’unica soluzione alla crisi è quella politica”. Sottolineando che l’Italia non vuole compiere né crociate né avventure.

    Ieri il ministro è stato al telefono con il Segretario di Stato americano John Kerry, evidenziando che:” Mentre il negoziato muove i primi passi, la situazione in Libia si aggrava. Il tempo non è infinito e rischia di scadere presto pregiudicando i fragili risultati raggiunti dalla mediazione  Onu sostenuta dall’Italia. C’è un evidente rischio di saldatura tra gruppi locali e Daesh, che richiede la massima attenzione. Dire che siamo in prima fila nella lotta al terrorismo significa che quello che stiamo facendo nella coalizione anti-Daesh in Siria e in Iraq, è il modo in cui un paese democratico risponde alle barbarie e lo fa in amicizia con la stragrande maggioranza della comunità islamica che rifiuta di veder sequestrata la propria fede. Di fronte alle minacce del terrorismo, la nostra forza è la nostra unità”.

    Gentiloni ha poi concluso:” In Libia l’Italia è pronta ad assumersi responsabilità di primo piano, a contribuire al monitoraggio del cessate il fuoco, al mantenimento della pace, a lavorare per il mantenimento delle infrastrutture, a curare e sanare le ferite della guerra e a riprendere il vasto programma di cooperazione sospeso la scorsa estate”.

    Non tarda ad arrivare la polemica del M5s:”Il Ministro è riuscito a contraddirsi e a negare, di fronte al Parlamento, le sue stesse parole avventuriere pronunciate qualche giorno fa. E’ solo un clown in un governo di improvvisatori”. Lo hanno dichiarato i deputati e senatori del M5s, ribadendo il loro sostegno alla fase di apertura di una fase di riconciliazione nazionale in Libia.

    Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti ha detto:” La convocazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che chiedono Francia ed Egitto, è una cosa che l’Italia ha sostenuto con forza. Perché senza un quadro di legittimità internazionale, l’intervento per dare una mano alla Libia non ci può essere”.

    Intanto l’Egitto, dopo i bombardamenti, ha compiuto un raid terrestre a Derna, catturando 55 miliziani dell’Isis. Ma l’Isis continua ad avanzare anche verso la Tunisia, ha detto il premier libico Al Thani.