Germania, probabili dimissioni di Seehofer da ministro dell’Interno

    È terminato con una dichiarazione, che preannuncia probabili compromessi tra la Cdu tedesca e la Csu bavarese sulla questione migranti, l’incontro del presidio del partito di Angela Merkel. “Noi auspichiamo un accordo per una procedura comune”, si legge.

    Il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha però annunciato di volersi dimettere se la Cdu non gli verrà incontro: “La stabilità del governo per noi non è in discussione – ha detto il presidente della Baviera, Markus Soeder – e neppure la fine del gruppo parlamentare comune è la strada giusta”, secondo Seehofer “in un governo si può raggiungere molto, ma fuori no”.

    “Noi riteniamo che ci sia bisogno di maggiore sicurezza sulle frontiere”, ha continuato parlando ad un evento a Passau, sottolineando comunque come il partito resti ad ora disponibile al compromesso. La cancelliera Merkel, dal canto suo, “non si è mossa di un centimetro”, e Seehofer avrebbe optato per la decisione drastica di dimettersi sia da ministro dell’Interno, che da presidente del partito. La notizia è giunta in tarda serata attraverso la Dpa, dopo la seduta di presidio dei cristiano-sociali, tenutasi a Monaco per più di sette ore. Alexander Dobrindt, capogruppo dei cristiano-sociali nel Bundestag, ha però da subito respinto la decisione, affermando: “Così non posso accettarlo”.
    I cristiano-democratici nel frattempo, da Berlino, si schierano dalla parte della cancelliera: il partito sostiene la linea europea della Merkel, sottolineando come respingimenti unilaterali dei migranti non costituirebbero la scelta giusta.
    La crisi di governo sarebbe iniziata nel primo pomeriggio, quando Seehofer ha annunciato di ritenere non sufficienti i risultati del vertice Ue sulle politiche per l’asilo. Il bavarese punterebbe sui respingimenti immediati al confine, sui quali però la cancelliera non ha trovato un accordo proprio coi Paesi più importanti. Un nodo su cui è tornata oggi anche la cancelliera, affermando che un accordo con Roma “per ora non era possibile, il primo ministro italiano ha spiegato che l’Italia si è sentita piantata in asso da molti, per anni”. Per la Merkel “è chiaro che l’Ue è lenta, il problema non è certamente risolto c’è ancora molto lavoro, ma io voglio che l’Europa sia tenuta insieme”.
    La questione dei migranti “può dividere l’Europa” e lei è “disposta a combattere” perché non accada.
    Una domenica, quella appena trascorsa, caratterizzata da voci contrastanti: le dimissioni di Seehofer potrebbero essere effettive, o preludere a una dinamica interna nella Csu per ostinarsi sulle rivendicazioni nei confronti della cancelliera, magari anche alla ricerca di un nuovo compromesso. Certo è che se Seehofer restasse e annunciasse i respingimenti, la cancelliera sarebbe costretta a licenziarlo, aprendo così ad una crisi di governo. Nell’intervista estiva della Merkel alla Zdf, registrata alle 14, la precarietà della situazione è apparsa chiara già alle prime risposte: alla fine di questa giornata ci sarà ancora un governo e l’Unione sarà ancora insieme, ha chiesto la conduttrice? Le reazione è stata a dir poco prudente: “Farò ogni sforzo perché vi siano dei risultati nella Cdu e nella Csu”, ha affermato tirando in ballo la “responsabilità per il Paese”. In un altro passaggio, poi, Merkel è stata ben più netta: “Tutti percepiscono che ci sia molto in gioco, e chiunque sa che la situazione è seria”.