GOVERNO – L’INEDITA RICETTA RENZI CONTRO IL TERRORISMO: UN MILIARDO DI EURO PER LA SICUREZZA E UNO PER LA CULTURA

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    In virtù di una legge, come la neo intitolata alla stabilità, di volta in volta plasmata ad uso e consumo delle circostanze, il Governo ha annunciato oggi ‘nuove’ idee atte a rinforzare la lotta al terrorismo e, contemporaneamente, investendo nella cultura. Un accostamento quantomeno singolare, al momento, quello tra terrorismo e cultura, oltretutto se inserito nel contesto di uno scenario internazionale che, semmai, evidenzia le contraddizioni di una cultura ‘altra’ che poggia la sua ragion d’essere trascendendo addirittura nella violenza. Forse investendo ora in Italia sulla cultura potrebbe cambiare tutto. “Un miliardo di euro sulla sicurezza, un miliardo di euro sull’educazione”, questa la ricetta Renzi per combattere il terrorismo, annunciata dai Musei capitolini, a Roma. “Proporremo di spostare al 2017 la diminuzione dell’Ires”, ha spiegato il presidente del Consiglio spiegando come impiegherà i 2 miliardi di risorse stanziate: “un miliardo per i professionisti della sicurezza e un miliardo per i professionisti dell’educazione. A ogni euro speso per la sicurezza corrisponde un euro speso per la cultura”, ha precisato Renzi, specificando che del miliardo dedicato alla sicurezza, 500 milioni di euro saranno destinati ad “esigenze strategiche di difesa, mentre 150 milioni di euro saranno destinati alla cyber security”. Inoltre “entro l’anno porteremo a quattro le forze di polizia, con la Forestale che confluirà nei carabinieri, e avremo una maggiore presenza di forze in strada: c’è troppa gente nei palazzi romani, chiederò con forza una maggiore presenza in strada. Altri 500 milioni – ha aggiunto Renzi –  la metà di del miliardo assegnato alla cultura, verrà impiegato per la riqualificazione delle periferie, per il ’rammendo’ come direbbe Renzo Piano”. Riguardo la stabilità, entrando nello specifico, Renzi ha annunciato “l’estensione del bonus degli 80 euro per tutte le donne e gli uomini che lavorano con le forze dell’ordine, a chi sta sulla strada”. Il Governo ha anche ‘un pensierino’ per i giovani: l’estensione ai “550mila ragazzi” che compiono 18 anni di “una misura già prevista per i professori: una carta bonus da investire in teatri, musei, concerti e cultura”. Sorvolando sul ‘rammendo’ delle periferie (?), onestamente, al di là del discorso di circostanza, non capiamo come e perché i forestali debbano ‘diventare carabinieri’ (ma per scelta?); e le forze dell’ordine: umiliate da scorte inutili,  o da piantonamenti ridicoli,  ‘vengono premiati’ con appena 80 euro per rischiare la vita ogni giorno. Poi la cultura. Sono forse previsti abbattimenti dell’iva per dischi e libri? La creazione di luoghi dove esprimere arte o possibilità di accedere ad attività artistiche creativo-intellettuali? Passi la mancetta ai 18enni per andare al cinema e al teatro, ma cosa intende il Governo per cultura? Forse la buona scuola, che così come è di cultura ne promette davvero poca? Poi, intervenendo  nel vivo dello scenario internazionale il premier ha tenuto a puntualizzare che “senza qualsiasi strategia per il dopo diventa inutile un intervento ora. Noi non cambieremo il nostro modo di vivere, non ci rassegneremo al terrore. Si arrenderanno prima loro – ha detto Renzi concludendo –  L’Italia non cambia la propria posizione dopo i fatti di Parigi, al contrario vede confermata la propria posizione, a partire dalla centralità del Mediterraneo e dei Balcani”. La sensazione è che se l’Italia è al momento ‘relativamente’ esposta al pericolo fondamentalista (salvo l’azione isolata di qualche povero scemo infatuato), è proprio perché diversamente da paesi come Francia ed Inghilterra, non cambierà la propria posizione: aperta a tutto e a tutti.

    M.T.