GOVERNO: BRUNETTA CONTRO BOLDRINI E GRASSO, NON AIUTANO LARGHE INTESE

    Renato Brunetta apre un nuovo fronte per il Pdl. E lo fa ’caricando’ la seconda e la terza carica dello Stato, i presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini. Con le loro prese di posizione, accusa il presidente dei deputati del Pdl, lavorano per favorire ’’disegni organici a minoranze estremiste’’ e rischiano di ’’vanificare il cammino difficile ma produttivo della grande coalizione’’. Oggetto degli strali del capogruppo Pdl, il ’gran rifiuto’ opposto da Boldrini all’invito dell’ad di Fiat Sergio Marchionne a visitare uno stabilimento in Val di Sangro. Per il presidente del Senato, torna a galla invece la polemica ormai datata una settimana, quando Grasso in una intervista aveva ’’preconizzato una nuova maggioranza sostenuta dai grillini’’, incalza Brunetta. Parole alle quali Grasso, per bocca del suo portavoce, fa sapere di non voler rispondere, per non riaprire una polemica. Il portavoce della presidente della Camera, Roberto Natale, prende invece carta e penna e rispedisce al mittente le parole di Brunetta. Solo forzature polemiche (politiche o editoriali) possono leggere come scelta di parte, e non istituzionale, l’appello rivolto “al mondo sindacale e a quello imprenditoriale. Tutti siamo chiamati a sfide nuove”, replica Natale con riferimento alla lettera inviata da Boldrini a Marchionne. A difesa di Boldrini si schierano il Pd e Sel. Ma lo stesso Brunetta torna in serata sulla polemica e parla di questione politica ’’gravissima’’, con Boldrini che rivendica ’’un’ideologia anticapitalista che fa paura’’.“Le presidenze delle due Camere -attacca Brunetta- sono oggi totalmente dissonanti rispetto al sentimento di una larghissima maggioranza, non solo del Parlamento ma dell’intero Paese. Rischiano di vanificare cosi’ il cammino difficile ma produttivo che la grande coalizione di Letta e Alfano sta intraprendendo. Non abbiamo certo bisogno di massimi rappresentanti delle istituzioni che lavorino per disegni organici a minoranze estremiste’’. Secondo Brunetta alcuni gesti dei presidenti dei due rami del Parlamento ’’preoccupano’’. Da una parte Boldrini ’’si e’ schierata senza nemmeno un velo di pudore dalla parte della Fiom rifiutando di incontrare non tanto l’ad di Fiat Marchionne, quanto la grandissima parte dei lavoratori di Val di Sangro, quasi che la cittadina presidente debba rispondere non al popolo italiano ma a Landini e Vendola’’; dall’altra, ’’il presidente Grasso domenica scorsa aveva di fatto preconizzato una nuova maggioranza sostenuta dai grillini, costringendo il capo dello Stato a riparare i danni minimizzando’’. Il presidente dei deputati azzurri bolla Boldrini e Grassi come ’’l’esito di un momento politico temerario, allorche’ Bersani coltivava sogni di maggioranze strampalate. Ma quella stagione e’ finita, ed e’ bene che la strana coppia recuperi il senso delle istituzioni e la finisca di coltivare velleita’ non in linea con il proprio compito di rappresentanza democratica”. Nessuno ’schiaffo’ o ’sgarbo’ a Marchionne, spiega invece il portavoce di Boldrini. Anzi, semmai e’ l’ad Fiat che ha inviato l’invito alla presidente della Camera a soli dieci giorni dall’evento, quando ’’l’agenda della Presidenza della Camera, ma quella di tutte le cariche pubbliche viene solitamente costruita con un anticipo ben maggiore’’. Natale non nasconde il ’fastidio’ per le parole rivolte da Marchionne a Boldrini dopo l’incontro della numero uno di Montecitorio con la delegazione di lavoratori guidata dal leader Fiom Maurizio Landini. Nella sua lettera, ricorda Natale, Marchionne parla della Fiom come di ’’un sindacato che in Fiat ha una rappresentativita’ molto limitata e non e’ sottoscrittore di alcun contratto nazionale’’. ’’Come se l’incontro non godesse del gradimento del dottor Marchionne’’, rimarca ancora il portavoce di Boldrini. ’’Quanto ai contenuti della lettera di risposta della presidente Boldrini, solo forzature polemiche (politiche o editoriali) possono leggere come scelta di parte, e non istituzionale, l’appello rivolto ’al mondo sindacale e a quello imprenditoriale. Tutti siamo chiamati a sfide nuove’’’. ’’A meno di non considerare fazioso il richiamo ’al dialogo sociale e a costruttive relazioni industriali’ e alla necessita’ di ’percorrere la via della ricerca, della cultura e dell’innovazione’ per avviare la ripresa economica del Paese. E’ comunque importante che, sul tema delle politiche industriali e dei diritti dei lavoratori, si sia sviluppato un confronto pubblico che la presidenza della Camera auspica possa continuare nell’interesse del Paese’’, conclude Natale. A difesa di Boldrini e Grasso scende in campo il Partito democratico. “L’operato dei presidenti di Camera e Senato e’ sempre stato rispettoso delle istituzioni e mai e’ stato piegato per fini impropri. I giudizi del collega Brunetta sono parole in liberta’, del tutto ingiustificate”, sottolinea il presidente dei deputati del Pd, Roberto Speranza. E Nichi Vendola assicura che ’’gli italiani sono orgogliosi di essere rappresentati da Pietro Grasso e Laura Boldrini. Invece si vergognano quando sono rappresentati da corrotti, evasori fiscali e amici di mafiosi’’. Al leader di Sel replica a stretto giro Fabrizio Cicchitto: ’’Non trova niente di meglio da fare che trasferire la polemica sul terreno dell’insulto. Ma allora gli va ricordato che non tutti possono usufruire dei benefici derivanti in Puglia dal fatto che significativi magistrati o sono diventati assessore e sindaci in giunte di sinistra, oppure vanno a pranzo e a cena con gli uomini politica che successivamente inquisiscono e assolvono’’, dichiara l’esponente del Pdl. Mentre a Boldrini, e’ lo stesso Brunetta a rispondere per le rime: dalla presidente della Camera assistiamo alla ’’rivendicazione di un’ideologia anticapitalista che fa paura. Fa paura a noi e manda messaggi negativi ai mercati, minando la credibilita’ della grande coalizione di Letta e Alfano’’. ’’Sia chiaro. La totale dissonanza dei presidenti delle Camere rispetto alla grande maggioranza del Parlamento e del Paese -insiste Brunetta- non e’ una materia di polemica personale. La questione e’ politica e gravissima. E comprendo bene sia molto delicata proprio per gli alleati del Partito democratico, sui cui equilibri le mosse di Grasso e Boldrini vogliono di fatto incidere. Proprio per questo la questione va affrontata. Ne va del cammino di pacificazione intrapreso in questi primi mesi di legislatura”.