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Guida auto con smartphone, multe e sanzioni salatissime, ecco cosa si rischia e da quando

Non sono certo ore in cui ci si rilassa al volante: in piena estate, tra il caldo e i movimenti per le vacanze, le strade sono sempre più affollate e teatro del caos. Guidare è sempre più difficile, eppure c’è chi la prende con troppa leggerezza e con sempre gli stessi vizi, gravi e pericolosi. Tra questi, non solo quello di non indossare la cinta o distrarsi alla guida: ma anche quello, pericolosissimo, di guidare usando gli smartphone.

Una pratica grave, illegale, deleteria per sé e per il prossimo. E anche per le tasche. Già, perché per chi non lo sapesse, ci sono sfilze di multe, sanzioni e pene pecuniarie, e piuttosto severe, peraltro.

Smartphone in auto: nuove sanzioni pesanti e pene più severe. Ecco cosa si rischia

Gli automobilisti italiani non perdono il vizietto: e persistono ad utilizzare lo smartphone durante la guida di un veicolo. Ma quello che rischiano, a parte la vita propria e quello altrui, è qualcosa che a livello pecuniario sarà piuttosto pesante. Ecco quelle che sono le nuove sanzioni, molto più rigorose del passato.

Chi utilizza lo smartphone durante la guida di un veicolo, spesso, pensa di poter passare da una piccola e trascurabile sanzione: ma non è più così. Lo Stato ha deciso di diventare ancora più rigoroso. Ecco cosa rischiano i consumatori beccati con uno smartphone mentre stanno dirigendo una vettura.

Per chi usa lo smartphone mentre guida la multa può giungere fino a 1.697 euro, più la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi.

Si conferma il divieto di uso di smartphone, computer portatili, notebook e tablet al volante, che produce una multa da 422 a 1.697 euro. Significa quasi quadruplicarle dalla attuale sanzione di 161 a 467 euro. E ancora: la multe fioccano e lievitano da 644 a 2.588 euro se si reitera la violazione nel corso di un biennio.

Queste le principali sanzioni contenute nel testo base con le modifiche al Codice della strada, che la Commissione trasporti della Camera e che ha voluto per tutelare la sicurezza stradale, il rispetto delle norme e incoraggiare tutti i tipi di mobilità non solo quella automobilistica, passando dunque su quella personale e ciclistica.