HA PARCHEGGIATO IN UN’AREA VIETATA: SOSPESA DAL LAVORO. LA GRANDE DISTRIBUZIONE COLPISCE ANCORA

    In una società di per sé già ferita dalla piaga della disoccupazione, anche l’eventuale occasione rappresentata da un lavoro dignitoso ma umile può riservare amare sorprese: non c’è mai la possibilità di sentirsi ‘sereni’. Purtroppo, a complicare in peggio la situazione, è proprio il regime di ‘monopolio occupazionale’ che esercita la grande distribuzione nel mercato. Forti del potere indotto dall’opportunità di poter contare sulla disponibilità di centinaia di migliaia di aspiranti lavoratori, sottintendendo il rapporto diritti/doveri, le grandi aziende (sulla scia della maggior parte delle ‘finte’ cooperative), dettano regole e condizioni, decidendo come meglio credono nei confronti dei loro dipendenti. E così – senza entrare nel merito del ‘caporalato’ dei call center, o delle ‘disposizioni’ interne ad Amazon – dopo lo scalpore suscitato dal colosso Ikea che, obnubilato soltanto dalla voce ‘entrate e profitto’, senza problemi ha licenziato alcune dipendenti senza tenere conto delle loro rispettive difficoltà personali (figli disabili, malattie importanti, ecc.), oggi a ‘distinguersi’ è la Valmarket Gdo, azienda che gestisce il punto vendita Carrefour di Novara. Qui è accaduto che una dipendente, madre di due bambini – e rappresentante sindacale – è stata sospesa dal suo lavoro per aver parcheggiato la sua auto in un’area a lei inibita. Un episodio subito denunciato dalla Filcams, che immediatamente proclamato per oggi uno sciopero nel punto vendita, e un presidio davanti al negozio. Come spiega Fabrizio Russo, della Filcams Cgil Nazionale, “Continuano, da parte delle aziende Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata, attacchi gravi e violenti perpetrati a danno dei propri dipendenti, soprattutto nei confronti delle lavoratrici”. Il sindacalista denuncia quindi la “condotta inaccettabile” della Valmarket Gdo, “nei confronti di una lavoratrice del punto vendita Carrefour di Novara, delegata sindacale e madre di due bambini, prima costretta senza alcuna giustificazione ad un trasferimento punitivo e poi sospesa illegittimamente per aver parcheggiato la propria vettura, secondo l’azienda, in area nella quale non le sarebbe stato consentito il parcheggio”. Quindi, aggiunge ancora Russo, “Se l’azienda non dovesse tornare con immediatezza sui propri passi, a partire dal ritiro dei provvedimenti disciplinari la Filcams adotterà ogni iniziativa volta al ripristino di una situazione di legalità e di rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro dei dipendenti coinvolti, anche chiamando in causa la stessa Carrefour, ormai pienamente a conoscenza degli sviluppi della vertenza e che, in considerazione della gravità della situazione, non può sottrarsi alle proprie responsabilità”.
    M.