I 70 anni della schedina del Totocalcio

    Incredibile ma vero la schedina del Totocalcio compie 70 anni il 5 maggio. L’intuizione l’ebbe un giornalista sportivo, Massimo Della Pergola, finito in un campo di prigionia in Svizzera. Fu lì che sviluppò l’idea di un passatempo popolare che avrebbe finanziato la rinascita dello sport italiano e fatto innamorare un Paese intero.

    Con una schedina inizialmente di 12 partite, e i vincitori con 12 e 11 punti.

    Di quel primo foglietto colorato si stamparono 5 milioni di copie ma se ne giocarono appena 34 mila.

    Per sbarazzarsi di quella montagna di carta, alla Sisal decidono di distribuire le schedine inutilizzate ai barbieri: serviranno a pulire i rasoi. Giocare una colonna costava allora 30 lire, il prezzo di un bicchiere di Vermouth, e per molti diventa subito un veicolo spicciolo per realizzare sogni, grandi e piccoli: comprarsi casa, ripianare i debiti, fare un viaggio in capo al mondo.

    Il primo vincitore fu Emilio Blasetti, che incassò 463.846 lire, grazie a una successione di sei X di fila.

    Dopo un iniziale scetticismo, il successo arrivò travolgente ed in pochi mesi le giocate toccarono le 13 milioni di colonne, una ogni tre abitanti.

    Il Totocalcio è una droga di sogni e di passioni e negli anni Ottanta e Novanta arriva a distribuire fino a mille miliardi di lire ogni stagione. L’anno dei record è il 1993: la vincita più alta in assoluto è quella del 7 novembre.

    Poi il declino inesorabile: i montepremi astronomici del Superenalotto e la legalizzazione delle scommesse, i “Gratta e Vinci” e quell’immenso tavolo da gioco che è Internet.

    Da allora la discesa è stata verticale: la schedina ha 70 anni e li dimostra tutti, ma chissà se la fortuna ci assiste magari una giocata ce la facciam tutti!

    Valeria Colanicchia