Iana Azhdanova, libera e bandita dal Vaticano – Alessia Lambazzi

    E’ giunta poche ore fa la notizia del rilascio dell’attivista delle Femen Iana Azhdanova. Il Promotore di Giustizia vaticano “ha disposto la remissione in libertà”, intimandole però “il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella basilica e negli altri luoghi extraterritoriali”.

    Durante il messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco nel giorno di Natale, la donna a seno nudo, è riuscita ad arrivare al Presepe realizzato dalla Fondazione Arena di Verona all’interno della piazza e ha tentato di rubare il bambinello, gridando slogan contro la Chiesa. Iana Azhdanova, fermata in flagranza di reato dal comandante della gendarmeria Domenico Giani, ha dovuto rispondere di “vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto”, oltre la dura reazione di padre Federico Lombardi, il quale afferma esprimendo il suo dissenso, che “il fatto è da considerare particolarmente grave per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto, offendendo intenzionalmente i sentimenti religiosi di innumerevoli persone”. Il portavoce del Vaticano ricorda poi “che tre persone del gruppo Femen avevano già compiuto recentemente, atti osceni offensivi per la fede cristiana nella piazza di San Pietro. E’ quindi giusto procedere con opportuno rigore nei confronti del ripetersi di atti che violano intenzionalmente, ripetutamente e gravemente il diritto dei fedeli al rispetto delle loro legittime convinzioni religiose”.

    Attualmente in attesa di giudizio è invece Marcello di Finizio, recluso nelle celle vaticane assieme all Azhdanova. L’uomo utilizza da tempo la basilica vaticana come sede di protesta contro un’applicazione della normativa europea Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi, che a suo parere, penalizzerebbe la sua attività. Il 22 dicembre è salito per la quinta volta sulla cupola di San Pietro ed ha passato la notte lì, appeso ad una fune, dopo essersi scattato un selfie per documentare la sua folle impresa.