IL DOPO MARINO – SALVINI: ’ANCHE LA LEGA IN LIZZA’. BERLUSCONI: ’LAVORERÒ PER UN CENTRODESTRA VINCENTE’. SEL: ’ANDIAMO AVANTI’. DI BATTISTA: ’VOTATE LE IDEE NON UN NOME’

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    All’indomani delle dimissioni di Ignazio Marino, le varie ’combinazioni partitiche’ scaldano i motori. Qualcuno, tra quanti attendevano con ansia questo momento di ’riscatto’, non hanno tardato a venire alla luce: “La Lega correrà per la prima volta a sindaco di Roma. Marino ormai era una macchietta. Il problema non è solo Roma, ma anche Milano, Bologna, Napoli. Il problema sono il Pd e i suoi amministratori locali. Io con Marchini non ho mai parlato. La Meloni mi piacerebbe se si candidasse, ma non esiste una sola candidatura”, è quanto dichiarato da Salvini intervenendo ad ’Agorà’ su Raitre. ’Occasione ghiotta’ anche per il Cavaliere, non tradito dal proverbiale riflesso rispetto agli accadimenti: “Lavorerò fin da oggi per offrire agli elettori un centrodestra unito e vincente, con un programma di governo della capitale tale da restituire alla città l’onore perduto. Auspico che tutti i partiti della nostra coalizione si ritrovino al più presto per valutare, senza preconcetti, le migliori candidature e gli obiettivi comuni per vincere questa fondamentale sfida. Spero – ha quindi aggiunto il leader di Forza Italia – che nessuno voglia sfuggire a questa responsabilità, privilegiando interessi di parte che penalizzerebbero tutti i romani che credono in una alternativa possibile al dominio di questo Pd e di questo governo”. In linea invece con una politica più ’moderna’ e confidenziale, il capogruppo di Sel al Comune, Gianluca Peciola, che ha affidato a Facebook le sue idee in proposito: ’’Noi vogliamo andare avanti con il programma elettorale. E’ giusto chiedere al sindaco un cambio di rotta, la verità, il rispetto del mandato. Altrimenti può anche confermare le sue dimissioni. Sono convinto – ha scritto l’esponente di Sel nel suo post – che questa consiliatura, anche grazie a Sel, abbia ottenuto risultati ai quali nessun centrosinistra si era mai nemmeno avvicinato – ha sottolineato Peciola in un lungo post – Ed è per questo che il rammarico per gli errori del sindaco diventa più doloroso”. Sempre su Facebook (praticamente ’giocando in casa’!), il post della deputata romana M5S, Roberta Lombardi: “Se abbiamo un nome forte? Ricordo che fino ad ora avere un nome forte da candidare non è andato a vantaggio dei cittadini romani. Preferiamo avere un metodo. Lo stesso che ha selezionato me, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio. La nostra coerenza è la garanzia per i cittadini romani”. Un’ipotesi suggestiva, quella della Lombardi, subito delusa da Di Battista che ha tenuto a sottolineare: “Non ho nessuna intenzione di candidarmi, vi chiedo di rispettare la mia scelta e soprattutto le regole del M5S, regole che se deroghi una volta deroghi sempre. E diventi il Pd senza nemmeno rendertene conto. Pensateci e votate un programma, non un nome”. Si attendono dichiarazioni in tema anche da Fratelli d’Italia, depositari dei fascicoli in Procura insieme a M5S sulle spese di Marino. Giorgia Meloni nella Capitale ha un fortissimo ascendente e una sua eventuale candidatura sarebbe una conseguenza naturale rispetto agli eventi.

    M.