Il nuovo album di Jovanotti non è un “disco rotondo” – di Alessia Battistella

    3acd806215f99267ad773bdf79902964“Non pensatelo come un disco rotondo” avverte Jovanotti durante la conferenza stampa avvenuta martedì, 24 febbraio, alle Officine del Volo di Milano per l’uscita del suo nuovo album, intitolato Lorenzo 2015 CC.

    Nel corso della presentazione, il musicista ha raccontato attraverso l’uso di slides il lungo lavoro di produzione, il senso e i contenuti del suo nuovo progetto. Prima di dar vita alla sua creatura, Lorenzo racconta di essersi dovuto riprendere dall’euforia post tour del 2013, esperienza che gli ha lasciato un segno indelebile e che lo ha influenzato durante la lavorazione. Solo dopo essere guarito da una seria polmonite era arrivata l’ora di fare un disco.

    La registrazione delle tracce, in tutto 30, scelta che sembra azzardata in un’epoca in cui la musica fruisce velocemente, si è svolta tra Milano, Cortona, Parigi, New York e Los Angeles. Molto vasto è anche il terreno a cui appartengono i generi che vengono presentati. Le canzoni, infatti, si alternano tra ritmi funk e dance, ballad e tango, elettronici e samba, pop e rock, afro beat e soul, hip hop e glam rock.

    “La nuova forma è reticolare, si può passare da una parte all’altra, saltare, compilare come si vuole – spiega Lorenzo – e in fondo non è neanche poi così nuova. A me fa venire in mente il gioco della campana. Mi piacerebbe che fosse percepito così”. Dunque, non va pensato come un disco rotondo, ma come un cloud dal quale ognuno prende ciò che vuole a seconda dei momenti.

    Tuttavia, il musicista confessa di aver pensato riguardo all’eventuale rischio di presentare troppe canzoni. “Mi sono chiesto se 30 tracce andassero bene, poi mi sono detto che il disco è questo, anche perché, appena toglievo qualcosa, si sbilanciava tutto”. Il disco, d’altronde, gira attorno alla parola libertà perché concepito lontano da ogni tipo di condizionamento.

    Sulla copertina del cd Lorenzo compare vestito con una pettorina da motocross. “È un’armatura da poco – spiega il musicista –, ma pur sempre una protezione. Una rappresentazione di fragilità. Il grande saggio che si mette nudo dichiara la sua invincibilità, invece questa tuta da motocross, come un’armatura, dichiara la vulnerabilità, che è quello di cui parlo in questo album”.

    Con l’uscita del disco, Jovanotti ha programmato anche un nuovo tour negli stadi, che prevederà 3 tappe a San Siro, e che partirà il 20 giugno allo Stadio del Conero di Ancona.