IL RITARDO DEGLI OLANDESI DANNEGGIA L’OPERATIVITÀ DELL’EMA: PRESIDENTE GENTILONI INTERVENGA LEI

    Stamane l’agenzia di stampa AdnKronos ha reso noto il contenuto della lettera – in suo possesso – che, Giuseppe Sala (sindaco di Milano), Roberto maroni (governatore della Lombardia), e Gianluca Vago (in rappresentanza anche del sistema accademico lombardo) e, Diana Bracco (per le imprese), hanno invitato al premier Gentiloni affinché interceda nella vicenda Ema: “Riteniamo essenziale che il Governo italiano si attivi per creare il consenso necessario a rivedere la decisione dell’assegnazione di Ema, nell’interesse europeo di tutti gli Stati membri e dei cittadini europei, nonché per garantire la piena operatività dell’Agenzia nei tempi previsti”. Evidentemente stupefatti dalla decisione di aver scelto Amsterdam come sede europea dell’Agenzia del farmaco, i mittenti tengono a sottolineare che “la situazione che di fatto si è venuta a creare sta mettendo in grande difficoltà il processo di trasferimento della sede di Ema, come testimoniato dalla presa di posizione del suo direttore esecutivo nei giorni scorsi”. Regione, comune, imprenditori ed accademici, esortano quindi il governo a far valere le loro ragioni, “Sarà importante che il dibattito acquisisca rilevanza nel Parlamento europeo in quanto solo da un confronto tra Parlamento, Consiglio e Commissione potrà emergere la necessità di rivedere la decisione assunta in sede di Consiglio secondo la procedura di assegnazione”. Questo perché, aldilà del discorso relativo all’immagine di Milano, il fortissimo ritardo accumulato dagli olandesi nel predisporre la nuova sede, inciderà notevolmente sull’operatività dell’Ema, con preoccupanti ripercussioni. Come evidenzia infatti la missiva, “La farmacovigilanza è un’attività che contribuisce alla tutela della salute pubblica, sia con la valutazione dei nuovi farmaci, sia attraverso l’identificazione, la valutazione, la comprensione e la prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all’uso dei medicinali. La business cotinuity è dunque un fattore essenziale, come affermavano gli stessi parametri stabiliti dalla Commissione. Chi assicura, ad esempio, che alla data finale la sede di Amsterdam sia pronta? – si legge ancora – Cosa accadrà se la continuità operativa non sarà garantita e le attività dell’Ema verranno danneggiate? Chi ha la responsabilità di questa tempistica? A fronte di tanta incertezza, la candidatura di Milano con le sue garanzie appare ancora più solida e inattaccabile”.
    M.