IL VIMINALE E LE REGIONI AL LAVORO PER INDIVIDUARE LE LOCALITÀ DOVE REALIZZARE I CENTRI PER IL RIMPATRIO. IL PRIMO NASCERÀ A BARI. IL PREFETTO PANTALONE IN COMMISSIONE MIGRANTI

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    “Il ministero dell’Interno ha istituito un gruppo di lavoro con i rappresentanti delle regioni e del Viminale per arrivare all’individuazione delle località dove realizzare i Centri per il rimpatrio”. E’ quanto annunciato stamane il prefetto Gerarda Pantalone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, davanti alla Commissione migranti. “La legge (Minniti,ndr), approvata prevede tempi e posti:500 posti per il prossimo anno, poi gli altri nell’anno successivofino ad arrivare a 1.600- ha spiegato Pantalone – Siamo partiti da subito perché l’interesse del ministro Minniti, se le regioni ci aiutano, è riuscire a partire già da ieri. Ilprimo centroche saràattivatoè aBari Paleseperché i lavori di ristrutturazione di una struttura già esistente sono terminati ed è in fase di emanazione il bando per la gestione. Appena darà gli esiti, il centro sarà operativo. Allo stato, si sta lavorando all’individuazione delle località”. Alla Commissione migranti Pantalone ha inoltre sottolineato che, “nel Def 2017 sono previsti per il fenomeno dell’immigrazione da 4,2 miliardi a scenario normale a 4,6 miliardi a scenario di crescita dei flussi. Di questi il 68,2%, pari a2,8 miliardi, è destinato all’accoglienza, il 18,8% al soccorso in mare, il 13% all’assistenza sanitaria”. “Roma – ha poi aggiunto il prefetto Pantalone entrando nei dettagli – dove esistono solo 125 posti dedicati alle donne, ne avrà altri 125 per gli uomini. I lavori sono già in corso, la struttura era stata danneggiata. ATorinoattualmente ci sono 118 posti e sono in fase di definizione lavori per ulteriori 35 posti fino ad arrivare ai 180 previsti. APotenzaè in corso di riadattamento una struttura che in passato era stata ipotizzata come Cie e mai aperta: i lavori sono già in corso per 150 posti e saranno completati entro la fine dell’anno. In Friuli la scelta è convenuta sull’attuale centro diGradisca d’Isonzo: convertire una parte della struttura utilizzata come centro accoglienza in centro di rimpatrio con contestuale ridistribuzione sul territorio regionale degli ospiti in accoglienza 100 posti”. Quindi, ha proseguito il prefetto, “Per la Sardegna è stato sceltoIglesias, 100 posti, ex casa mandamentale, dove sono da fare lavori di riadattamento. In Calabria è stato ipotizzato costruzione Cpr aMormanno, in un’area utilizzata come campo base per lavori di costruzione della Salerno-Reggio Calabria. In Emilia Romagna aModenaè prevista la ristrutturazione dell’ex Cie per 60 posti. In Lombardia aMontichiariuna ex caserma una parte della quale e attualmente destinata all’accoglienza dei richiedenti asilo, anche qui si faranno lavori di adeguamento per 100 posti. In Campania tra 100 e 150 posti aSanta Maria Capua Veterein ex caserma usata per prima emergenza nordafricana. Queste – ha poi concluso Pantalone – sono le ipotesi attivabili su cui si sta lavorando. Siamoin attesa dell’ok formale da parte delle Regioni. Non è facile, perché tutti i territori rappresentano le proprie difficoltà”.

    M.