Immigrazione, assistenza sanitaria sparita dalla Manovra

    La manovra doppierà, in tema di immigrazione, l’intento del dl sicurezza. I relatori hanno toccato il capitolo ‘immigrazione’ per procacciare fondi per le legge di stabilità. E il nuovo varo non riguarda solo l’immigrazione, ma i fondi destinai alla sanità. Dal prossimo anno le Regioni potranno utilizzare per altri fini i contributi finora legati a permettere l’assistenza sanitaria agli stranieri non presenti nell’elenco del Servizio sanitario nazionale. Questo almeno è quanto stabilito da un emendamento previsto nella manovra. I 30,99 milioni “vincolati” all’assistenza agli immigrati con questo decreto, a cominciare dal 2019, “confluiranno nella quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale”. Saranno quindi ridistribuiti tra le Regioni secondo norme e modalità “in materia di costi standard”. In sostanza, ogni Regione deciderà per sè ma non ci saranno più certezze per l’assistenza nei riguardi di una delle fasce più vulnerabili della popolazione. Nell’articolo vengono eliminate altre spese ad ora garantite: le borse di studio per la medicina generale pari a 38,735 mln; aggiornamento dell’assistenza sanitaria e dell’attività libero professionale stanziato a 41,317 milioni. Ma è chiaro che la scelta in tema di immigrazione rischia di avere effetti e conseguenze politiche. La regione Lazio è pronta a fare muro. Il governatore, Nicola Zingaretti, dichiara: “È un fatto grave, soprattutto per le regioni che come il Lazio hanno una incidenza maggiore di migranti. Ma è ancora più grave perché quando si abbassano i diritti e i livelli di assistenza sanitaria delle persone c’è un arretramento culturale e sociale che colpisce tutti noi”. In passato aveva lasciato un commento in merito agli effetti del decreto sicurezza in tema di sanità: “Cancellare l’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo potrebbe significare anche l’esclusione dai servizi sanitari per migliaia di persone, con tutti i rischi per la salute che ciò comporta. Per questo, nel Lazio daremo indicazione alle Asl di erogare cure e assistenza sanitaria a tutte le persone, anche ai nuovi ’invisibili’ creati dal decreto”. I Cinquestelle non vi vedono un affronto agli immigrati. “Nessuna volontà di sottrarre o ridurre i fondi per curare gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. Semplicemente, rispondiamo a una richiesta avanzata già diverso tempo fa da tutte le Regioni, che chiedevano di non perdere risorse nel caso in cui non venissero utilizzate per il fine preposto”.