IN VIGORE DAL 2007, IL MINISTRO FEDELI ANNUNCIA LO STOP AL DIVIETO DELLO SMARTPHONE IN CLASSE

    Intervenendo nei giorni scorsi nell’ambito di un incontro dedicato all’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il ministro dell’Istruzione ha annunciato che – contrariamente a quanto sancito nel 2007 – sarà tolto il divieto, per gli alunni, di portare il telefono cellulare in classe. Questo perché la Scuola negli ultimi tempi si sta adeguando all’uso anche nell’ambito della didattico degli strumenti digitali quali appunto il pc, il tablet o lo stesso smartphone. Come ha anticipato il ministro Fedeli, in tale ambito progettuale, a settembre al Ministero partirà un gruppo di lavoro che “servirà a chiarire l’utilizzo di dispositivi personali delle studentesse e degli studenti in classe, intervenendo sulle attuali circolari, risalenti a un periodo troppo lontano da oggi. Il gruppo di lavoro – ha spiegato il ministro – avrà 45 giorni per pubblicare delle linee guida chiare ed efficaci per le scuole”. Dunque ok all’uso del cellulare durante le lezioni, ha aggiunto la Fedeli, a patto però che accada “promuovendo un uso consapevole e in linea con le esigenze didattiche”. A bandire il telefonino nelle aule – il 15 marzo 2007 – era stata la circolare firmata dall’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni. Nel testo si affermava che il telefonino rappresentava “un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente”, e introduceva la possibilità di applicare sanzioni disciplinari ai trasgressori della norma. Oggi grazie all’evoluzione tecnologica, i ‘telefonini’ (smartphone), sono divenuti dei veri e propri microprocessori: ‘mini computer’ in grado di soddisfare al meglio il percorso formativo di uno studente.
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