Inail, impennata versamenti: c’è un avanzo da 1,6 miliardi

    L’avanzo economico registrato dall’Istituto che tutela la salute dei lavoratori (Inali), è di nuovo al centro del dibattito. Una questione fatta pervenire dal responsabile della vigilanza dell’ente Giovanni Luciano che parla di dati specifici: la chiusura di bilancio dell’anno passato, ha lasciato un disavanzo superiore al miliardo. “Sarebbe meglio – sostiene Luciano – avere minore positività economica ma migliori prestazioni e migliori rendite per gli infortunati”.

    Luciano, che è presiede anche il consiglio di Controllo, vuole fare intendere che le sue sono “critiche costruttiva”, e non un’offesa “a un ente in cui si riesce a tenere un invidiabile avanzo finanziario”. Ma l’avanzo si crea perché l’Inail ottiene 10 mld dalle industrie, mentre le uscite si attestano intorno agli 8 miliardi. Luciano sostiene che i capi delle aziende non devono versare più del dovuto per le funzionalità e servizi dell’ente. Ciò che desidera “è di riequilibrare la situazione”, attraverso il dialogo.

    Esisterebbero in realtà due soluzioni plausibili: abbassamento della soglia di versamento imprenditoriale o migliorare i servizi Inail. Bisognerebbe considerare il fatto che “la ricerca non riesce a dispiegare il suo potenziale, che la prevenzione alcune aree è ancora insufficiente e che la possibilità di invesitmento è bloccata da una miriade di lacci e lacciuoli, spesso esterni all’Istituto stesso”.

    La riduzione tariffaria sarebbe come se si prendesse in considerazione una diminuzione del cuneo, e se si considera il surplus miliardario si comprende che la posta in gioco è ben più alta dei numeri del Parlamento che servono per allegerire le assunzioni. “Fin dal 2000 dovevano essere riformate le tariffe, ma non è mai stato fatto nulla”, nota Luciano. Alcuni provvedimenti in merito di sgravi fiscali sono stati approvate dalle leggi di Stabilità. Nel rapporto dell’anno passato, l’Inail rammenta che “sul bilancio hanno inciso anche nel 2017 le misure della legge di stabilità per il 2014: la riduzione del 16,48% di premi e contributi è parzialmente tamponata dai 700 milioni di euro trasferiti dallo Stato. Hanno gravato i 204 milioni riversati allo Stato per riduzioni e razionalizzazione della spesa. Anche per il 2018 sarà attuata la riduzione di premi e contributi, nella misura del 15,81%, per un importo di un miliardo e 200 milioni di euro”.
    Un episodio che va avanti da lungo tempo, visto che gli avanzi dell’Inail sono arrivati a 25 miliardi che, come stabilito dal rapporto della Corte dei, sono registrati “senza remunerazione” presso la Tesoreria dello Stato. La maggior parte appartiene alle “riserve tecniche” di oltre 32 miliardi. Su tale somma un gruppo di legali dell’Associazione per la tutela delle attività economiche, voleva avviare una class action per far tornare nelle casse delle imprese queste “tasse occulte”