India, quasi 400 morti per i monsoni

    Dopo giorni di forti piogge, la situazione sembra migliorare leggermente in Kerala, lo stato dell’India del Sud devastato da quella che è stata definita la peggiore alluvione causata dai monsoni degli ultimi cento anni. Nei prossimi quattro o cinque giorni l’intensità delle piogge dovrebbe diminuire e mentre il livello dell’acqua sta già iniziando a scendere, ci concentriamo su operazioni di salvataggio difficili, con soccorritori impegnati nel tentativo di raggiungere coloro che sono rimasti bloccati nei villaggi più remoti. Particolarmente delicata è la situazione del villaggio fluviale di Chengannur dove l’acqua ha sommerso le case di almeno 5 mila persone. Da quando lo stufato di pioggia è iniziato lo scorso maggio, ci sono stati almeno 370 morti: oltre 200 morti per la violenza scatenata dagli acquazzoni negli ultimi dieci giorni. Almeno 23.213 persone sono al sicuro.

    Il Kerala ha già subito inondazioni devastanti in passato, ma secondo i meteorologi nell’ultima settimana l’intensità delle precipitazioni è stata superiore al normale del 250 per cento. Il governo locale non agì prontamente e fu necessario aprire i cancelli di dighe pericolosamente piene, traboccanti dell’intero sistema fluviale dello stato. L’esatta quantità di danni per ora è difficile da calcolare e si può avere un’idea chiara solo quando le acque si sono completamente ritirate. Ma secondo il premier locale Pinarayi Vijayan almeno 83 mila chilometri di strade sono stati devastati, mentre circa 20 mila case e qualcosa come 40 mila ettari di campi coltivati ??sarebbero stati distrutti.