Indonesia, la terra trema a Lombok: almeno 14 morti

    Tensione altra, preoccupazione, dolore, tragedie consumate in un lampo. Una scossa di magnitudo 6.4 ha fatto tremare l’isola indonesiana di Lombok (a 40 chilometri a est di Bali) nella giornata di ieri, poco prima delle sette di mattina. Si tratta di uno dei centri più importanti del Paese, dove ogni anno si affollano maggiormente cittadini e turisti. Secondo quanto riferito dal portavoce della protezione civile, Sutopo Nugroho, al momento sarebbero almeno 14 le persone morte, fra cui un turista malese impegnato in una escursione sul Monte Rinjani, centinaia i feriti (solo nella zona settentrionale dell’isola, la più colpita, se ne contano 637) e migliaia le case danneggiate e distrutte. “Il numero di vittime è destinato a salire perché è ancora in corso una valutazione della situazione”, ha aggiunto Nugroho. L’epicentro della prima scossa, a cui hanno fatto seguito una sessantina di scosse di assestamento, la maggiore delle quali con magnitudo 5,7, è stato localizzato dall’Us Geological Service a 50 chilometri a nord est di Maratam, nella zona settentrionale di Lombok. Nel dettaglio, alla prima scossa ne sono seguite ben 124.
    Al momento, inoltre, diverse squadre di soccorritori stanno tentando di salvare oltre 260 escursionisti (molti dei quali stranieri) rimasti intrappolati sul vulcano Rinjani, famosa meta per gli appassionati di scalate, su cui sembra impossibile accedere a causa di una frana provocata dal sisma.
    Le squadre di soccorso, composte da militari, poliziotti e medici hanno iniziato la scalata del vulcano intorno alle 8 ora locale (le 2 del mattino in Italia) per tentare di raggiungere gli escursionisti intrappolati e portarli in salvo. Secondo quanto riferito dalle autorità locali nella giornata di ieri, tra i 500 escursionisti bloccati sul vulcano Rinjani (alcuni dei quali sono fortunatamente già riusciti a tornare a casa), erano presenti 358 stranieri: tra di loro, 174 thailandesi, 35 francesi e 23 cittadini olandesi.