INQUINAMENTO: UN NUOVO SISTEMA BLOCCA L’80% DELLA PLASTICA CHE FINISCE IN MARE

    Un ’tempo’ i fiumi erano sinonimo di acqua pura ed incontaminata, fonte di vita e bellezza, dissetavano uomini ed animali, alimentando al tempo stesso la raccolta degli agricoltori. Oggi però la situazione è drammaticamente cambiata. La maggior parte dei fiumi sono veri e propri mezzi di ’contaminazione’, a seguito del menefreghismo di noi tutti, e della ’malapolitica’. Basti pensare che nel Mediterraneo quotidianamente confluiscono 700 tonnellate di rifiuti di plastica. Una coltre di buste, bottiglie, cassette, flaconi, si riversa nell’acqua salata, riversando oltre l’80% della plastica che condanna il mare ad una lenta morte per inquinamento, per mano dei corsi fluviali che ’traghettano’ la deriva delle attività che si svolgono sulla terraferma. Dopo la Turchia e la Spagna, in virtù dei circa 90mila kg giornalieri di spazzatura riversata, il nostro Paese è al terzo posto tra i più inquinanti. Se ne è parlato stamane a Rimini, in occasione di Ecomondo 2017, dove per l’occasione è stata prsentata una rivoluzionaria tecnologia made in Italy, ideata e brevettata da Castalia, ideata proprio per intervenire sull’inquinamento da plastica in mare. Come hanno spiegato i tecnici di Castalia, “E’ uno strumento selettivo studiato proprio per ridurre l’input di macroplastiche trasportate dai fiumi al mare, senza essere invasivo e tenendo conto della stagionalità dei fiumi. Il sistema permette inoltre lo scorrimento libero delle acque senza alterarne la portata e la velocità, così come il passaggio di animali acquatici e dei detriti fluviali naturali, che afferiscono al mare alimentando le coste”. In sintesi spiegano i tecnici, il dispositivo di raccolta selettiva (che può restare posizionato nei fiumi lungamente, ed anche in occasione di piogge ’torrenziali’), è costituito da una barriera in polietilene la quale, ’cattura’ – raccogliendola – la plastica galleggiante e semiaffondata, che arriva dai fiumi. Intelligentemente, tale barriera non ’interferisce’ in alcun modo con la vita del fiume, non arrecando quindi danni sia alla flora che alla fauna. Speriamo venga presto testato da qualche comune, tra quelli maggiormente inquinati dalle plastiche, e che una volta appurata la sua funzonalità, venga poi esteso agli altri corsi d’acqua del Paese.
    M.