Home ATTUALITÀ “Io infermiere in prima linea Covid, vi racconto il mio incubo”

    “Io infermiere in prima linea Covid, vi racconto il mio incubo”

    Parla con il tono di voce di un veterano, ma Federico Pecetta ha solo 29 anni. Infermiere d’emergenza, ha lavorato nell’ospedale di Bergamo per sei anni all’ospedale Papa Giovanni e ora si è trasferito ad Arezzo per prendere servizio al Deu di San Donato. “Ero partito per fare un’esperienza di pochi mesi e ci sono rimasto sei anni. Una città bella e colleghi straordinari…fino al marzo 2020. Da allora è iniziato un incubo che è anche difficile da raccontare” dice ricordando i suoi 15 mesi in prima linea nella città più colpita dalla pandemia. “Non so neppure come ho fatto a non ammalarmi” racconta il giovane. “In quei giorni ricoveravamo anche 80 persone al giorno, decine di corse con l’ambulanza, e quando arrivavamo nelle case trovavamo persone già con sintomatologia grave che spesso dovevamo immediatamente ossigenare e ricoverare in terapia intensiva. Ero solo, vivevo solo e non incontravo nessuno. Nonostante ciò però la mia esperienza a Bergamo mi ha aiutato a reagire e ad essere pronto alle emergenze, a mettere da parte il dolore e la paura per curare, aiutare e sostenere i pazienti”. 

    Il giovane professionista ha una laurea e due master in Emergenza e Area Critica conseguiti a Roma alla Sapienza e un altro alla Bicocca di Milano. “Ho scelto di fare l’infermiere di emergenza da giovanissimo. Per un problema di salute, infatti, sono stato soccorso e seguito dai sanitari dell’emergenza. Il loro modo di lavorare, la capacità di aiutare concretamente e velocemente le persone, l’empatia che trasmettevano mi ha talmente colpito che ho scelto quello che sarebbe stata la mia vita” conclude con un pizzico d’orgoglio.