Isis, i jihadisti uccidono un uomo accusandolo di omosessualità – Alessia Lambazzi

    Non è possibile oltraggiare le leggi del Corano e il profeta Maometto, pena la morte. Questo sembra continuare ad essere il messaggio degli estremisti islamici, che dopo la strage di Charlie Hebdo tornano a farsi portatori della loro personale missione di difesa della religione.

    I militanti dell’Isis hanno così deciso di lanciare il loro grido “Allauh Akbar”, uccidendo un uomo con l’accusa di essere omosessuale. Gli stessi esecutori hanno poi reso pubblico il fatto caricando una serie di immagini che stanno facendo il giro del mondo, nelle quali è possibile vedere la vittima che sta per essere scaraventata giù dal tetto di un edificio di due piani a Mosul, in Iraq, attorniato da un gruppo di miliziani incappucciati ed una folla pronta ad assistere allo spettacolo.

    Lo scorso dicembre i jihadisti avevano già turbato il web con la condanna a morte di un omosessuale appellandosi all’ antica tradizione islamica secondo cui “I sodomiti devono essere fatti precipitare dal punto più alto della città e poi lapidati fino alla morte”.

    Ulteriori immagini mostrano due ladri crocifissi e una donna lapidata per adulterio.