Italiano ucciso in Messico: la storia dell’omicidio

    È stato ucciso in Messico un cittadino di nazionalità italiana, Salvatore Stefano. L’uomo, che aveva 35 anni, è morto in seguito ad un agguato avvenuto mercoledì scorso, di sera, in cui è stato vittima di una scarica di colpi d’arma da fuoco. La tragedia si è consumata nella capitale Città del Messico, in un ristorante di cucina italiana denominato Bella Donna, sito nel quartiere di Cuauhtemoc.

    Italiano ucciso in Messico: forse una vendetta per truffa

    Sono i media messicani a riferire i dettagli di ciò che è successo a Città del Messico, mercoledì sera, quando è stato ucciso il cittadino italiano di 35 anni Salvatore Stefano nel ristorante Bella Donna. Le fonti ricostruiscono uno scenario in cui la vittima, che si trovava insieme ad altri due italiani, sarebbe stato raggiunto da alcuni avventori che lo hanno crivellato di colpi di pistola, dopo aver opposto loro resistenza. Immediatamente, gli autori del delitto si sono dati alla macchia scappando in sella ad una moto di grossa cilindrata. Allertati prontamente, i soccorritori hanno trovato Salvatore Stefano ancora vivo, ma non è riuscito a sopravvivere al tragitto in ambulanza verso l’ospedale. Non è chiaro quale possa essere la storia dietro questo omicidio. Una persona che lavora al ristorante Bella Donna, avrebbe dichiarato ai media locali che “durante la sparatoria si sono sentite imprecazioni e maledizioni in italiano”, un dettaglio che farebbe presagire una questione legata a rapporti fra soli connazionali. Per quanto riguarda il movente dell’omicidio, le forze dell’ordine messicane ipotizzano che possa essere tutto legato ad una “vendetta per truffa”: è appurato che la vittima, Salvatore Stefano, si occupasse della vendita di alcuni macchinari tedeschi, che però nella realtà dei fatti erano di fabbricazione cinese. Una storia che ricorda quella dei tre italiani scomparsi da oltre un anno in Messico, ovvero Raffaele Russo, suo figlio Antonio ed il nipote Vincenzo Cimmino, che come la vittima Stafano si occupavano di importare e rivendere macchinari.