JOBS ACT- RENZI SODDISFATTO; ” NON CI FERMEREMO ” MINORANZA PD AFFILA LE ARMI

    jobs-act-bagarre-in-aula-senato_e46117d8-4f0d-11e4-8d08-a2f103a82aa4_cougar_image.jpg Quanto accaduto in Senato, per il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S) “sono le reazioni di un Paese arrabbiato”. “Noi in questo momento in Italia abbiamo un Parlamento che è continuamente svilito delle sue funzioni a causa di un governo che entra a gamba tesa anche nelle competenze del potere legislativo, quindi nel potere del Parlamento quando non si riesce a raggiungere un risultato democraticamente allora ci sono delle reazioni e sono le reazioni di un Paese arrabbiato.

     Le razioni in Aula “non erano pianificate – continua Di Maio – “Sembra che il lancio di libri sia stato da parte del senatore della Lega che mi pare si sia scusato ma non compete a me difenderlo. Quella dei cittadini del M5S “è una reazione spontanea  di fronte alla diminuzione delle tutele del lavoro per i cittadini, si sono arrabbiati”, sostiene Di Maio. “Gli italiani sono stanchi delle sceneggiate di alcuni senatori” afferma soddisfatto il premier Renzi dopo il via libera alla fiducia sul Jobs Act al Senato “rimane l’amarezza perché i lanci di libri” contro la presidenza “sono immagini tristi per i cittadini che si domandano che senso abbia”.”Noi andiamo avanti” – ribadissce – Farò di tutto perché Walter Tocci, che è una persona che stimo molto, continui a fare il senatore”. La sefreteria PD con Debora Serracchiani nella conferenza stampa al termine della riunione al Nazareno. ha dichiarato:”Invitiamo davvero Tocci a fare un passo indietro,  Il suo ruolo e il contributo al Pd è un elemento importante di cui non ci vogliamo privare”. Del comportamento dei tre senatori Pd Casson, Mineo e Ricchiuti che non hanno partecipato al voto di fiducia sul Jobs Act “discuterà l’assemblea dei senatori e anche la direzione del 20 ottobre”. Così risponde Lorenzo Guerini dekka segreteria PD. A chi gli chiede se i tre senatori sono fuori dal PD risponde “No, ma non partecipare a un voto di fiducia che politicamente è molto significativo mette in discussione i vincoli di relazione con la comunità politica di appartenenza. Ne discuteremo pacatamente e serenamente”.