L’INTERVISTA – LETTA: ‘SU REGENI L’EGITTO CI PRENDE IN GIRO’. ‘IUS SOLI? PAURA E CONFUSIONI’. ’IL PD? NON AGGREGA PIÙ’

    Ospite stamane di Radio Capital, incalzato dalle domande di Massimo Giannini, l’ex premier Enrico Letta ha commentato diversi temi, a cominciare dalla vicenda di Giulio Regeni: “E’ incredibile che la vicenda sia ancora insoluta. Da parte delle autorità egiziane – ha tenuto a sottolineare – c’è un balletto inaccettabile e finora hanno dimostrato solo di volerci prendere in giro. Sulla morte di Regeni non può prevalere la realpolitik. E’ una vicenda sulla quale dovrebbe essere il Paese intero a dover reagire con fermezza, per dimostrare alle autorità egiziane che l’Italia è un grande paese e non può farsi prendere in giro”. Poi, di gran attualità, dopo l’accantonamento in Senato, lo Ius Soli: “Conosco le regole della politica e so bene che se non c’è una maggioranza, una legge non passa – ha premesso Letta – Capisco bene quindi se il Parlamento si è dovuto fermare per l’assenza di una maggioranza. Ma la vicenda dello Ius soli mi ha colpito molto in termini di cultura politica. Si è fatta passare un’associazione tra gli sbarchi e il riconoscimento della cittadinanza, due cose – ha osservato l’ex presidente del Consiglio – che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Stiamo parlando di una legge che c’è in molti Paesi europei. L’Italia purtroppo, su questa materia, è il Paese più restrittivo. Credo che tutta questa situazione sia il determinata da fatto che si aizzano la paure, che si alzano i muri e che si vogliano mettere gli uni contro gli altri. Non è solo colpa dei populisti. La politica che si basa solo sulla ricerca e la creazione di un nemico da combattere – ha osservato Letta – genera solo contrasti. E l’Italia oggi è un Paese pieno di contrasti”. Infine, a proposito dello stato di salute del Pd, Letta ha commentato che “Il Pd non riesce più a aggregare, a essere attraente e attrattivo, e il centrosinistra si sta rassegnando a giocare un gioco secondario e a non vincere le prossime elezioni. C’è una contraddizione: il Pd, l’Ulivo e il centrosinistra , hanno sempre ricercato leggi elettorali che ricercavano l’aggregazione perché era la parte politica italiana più aggregante, questa era la forza del centrosinistra. Oggi la contraddizione è che il Pd sembra scegliere una legge elettorale in cui la capacità di aggregazione non conta, consapevole che la sua capacità di aggregazione è minore e si è visto alle amministrative. Il Pd non riesce più ad aggregare, ad essere attraente e attrattivo – ha quindi concluso rispondendo a Giannini – Il centrosinistra si sta rassegnando a giocare un gioco secondario, a non vincere le prossime elezioni e sta guardando il ritorno di Berlusconi e questa è la vera notizia: la legislatura termina con il ritorno di Berlusconi”.
    M.