LA COMMISSIONE UE MONITORA LA SITUAZIONE RIFIUTI A ROMA E NEL LAZIO. MULTE NELL’ARIA?

    Spiegando che “è consapevole delle difficoltà nella gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio. Alcune segnalazioni ricevute e le notizie riportate dai media indicano che il network regionale delle installazioni per lo smaltimento dei rifiuti non appare pienamente operativo”, portavoce dell’esecutivo comunitario, Enrico Brivio, ha annunciato che la Commissione Europea “continuerà a monitorare la situazione nel Lazio e l’applicazione del piano di gestione dei rifiuti. Per il momento – aggiunge Brivio – non ci sono però prove chiare di infrazioni della legislazione comunitaria e va ricordato che spetta alle autorità nazionali la principale responsabilità di assicurare che le reti per la gestione dei rifiuti funzionino in modo appropriato e trovare soluzioni per risolvere le difficoltà”. Fonti interne alla Commissione, valutano le notizie sulla situazione dello smaltimento dei rifiuti nel Lazio, “contraddittorie”. Ad allertare la Commissione (che monitora attentamente la corretta applicazione del piano regionale di smaltimento dei rifiuti), circa la situazione del Lazio, dopo le petizioni riguardanti specifiche discariche (vedi Cupinoro), a firma di cittadini ed organizzazioni, quando non a seguito di interrogazioni parlamentari. C’è però da sottolineare che quella del Lazio è una situazione ben diversa dalla Campania, per la quale il nostro Paese ancora oggi continua a pagare una multa. Questo perché, nel 2008, la forte crisi nata nello smaltimento dei rifiuti era sfociata in una sentenza della Corte di Giustizia Ue, la quale ha condannato il nostro l’Italia per l’assenza totale di un adeguato sistema di smaltimento integrato nella regione e, a seguire, sono giunte nuove sanzioni perché poi l’Italia non ha adempiuto alla precedente sentenza della Corte. La mancanza di una rete adeguata e integrata per lo smaltimento dei rifiuti in Campania, ci costa infatti 120mila euro al giorno per denari che vengono raccolti dalla Commissione su base semestrale. Attualmente dunque, rispetto a quanto accaduto in Campania, la Commissione non ravvisa una crisi manifesta. Ma se i giudici di Lussemburgo tacciono, sono i contribuenti italiani a doversi fare carico dello smaltimento dei rifiuti, alla luce dei circa 285 mln di euro che l’Italia ha pagato finora, a seguito di due procedure di infrazione: una per la gestione dei rifiuti in Campania e, l’altra, appunto, per le discariche non a norma. Ad oggi, per ognuno dei quattro semestri trascorsi dal momento della sentenza, complessivamente l’Italia ha pagato circa 22 mln di euro, per un totale di 107 mln (87 mln di sanzioni giornaliere più 20 mln di pagamento forfettario).
    M.