LA CRISI PESA ANCORA MA PER IMPRESE E FAMIGLIE ’QUALCOSA INIZIA A MUOVERSI’

    La crisi continua ancora a pesare. A sottolinearlo è il Rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia dal quale, emerge tra l’altro che nei prossimi mesi, “il principale rischio per la stabilità finanziaria in Italia è costituito da un forte rallentamento dell’economia che indebolirebbe i bilanci delle famiglie, delle imprese e del settore finanziario”. Dunque c’è poco di che rallegrarci, è vero che nel nostro Paese l’instabilità economica delle famiglie e delle imprese “continua a ridursi, e continuerà a ridursi con il consolidamento della crescita”. Tanto è che, se nel corso del primo semestre del 2017 la ricchezza delle famiglie, poco, ma è cresciuta, tuttavia rispetto a 10 anni vale ancora il 12% in meno. Riguardo ai nuovi investimenti in attività finanziarie, questi risultano “diminuiti e si sono concentrati in strumenti del risparmio gestito; i debiti sono stabili su livelli molto contenuti nel confronto internazionale”. Da un lato poi, come spiega la domanda di mutui, mentre è stato registrato un rallentamento delle compravendite di abitazioni, di contro “continua a crescere a tassi elevati” l’indebitamento per scopi di consumo. Piuttosto, “diminuiscono i rischi” nel settore bancario”, in quanto “la soluzione della crisi di alcuni intermediari durante l’estate ha dissipato gran parte dei rischi sistemici. Ed ora, si riducono i nuovi crediti deteriorati e anche le consistenze sono in forte diminuzione”. Per quanto riguarda invece l’alto livello del debito pubblico “costituisce un fattore di vulnerabilità; resta cruciale la credibilità dell’impegno a ridurlo”. Una riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto, si segnala, “appare conseguibile anche nell’ipotesi di rialzo dei rendimenti, che si rifletterebbe lentamente sul costo medio del debito”. Nell’ambito delle imprese poi, il buon rialzo della redditività ha rinforzato i comparti produttivi, accrescendo nelle imprese stesse la capacità di recuperare i debiti e, allo stesso tempo, di finanziare autonomamente sia gli investimenti fissi, che il capitale circolante. Ed è proprio l’evidente capacità di rimborso dei prestiti, a dare idea del miglioramento finanziario delle imprese. Ma cosa accadrà nei prossimi mesi e, soprattutto, quali saranno i rischi? Secondo il rapporto di Bankitalia, “il principale rischio per la stabilità finanziaria in Italia è costituito da un forte rallentamento dell’economia che indebolirebbe i bilanci delle famiglie, delle imprese e del settore finanziario”. I rischi per la stabilita finanziaria derivanti dall’economia internazionale, comunque, “si stanno riducendo, ma persistono elementi di incertezza sulle politiche economiche nelle diverse aree”.
    M.