La danza di Petit per aiutare il restauro della Cattedrale

    ’’Sono rimasto basito dinanzi ai ponteggi in legno. A teatro, oggi, ci sono norme molto rigide. Non si può accendere nemmeno una sigaretta. Continuo ad essere incredulo e sbalordito. Ma speriamo di poter riscoprire dopo quello che è accaduto qualcosa di più umano. In vista anche delle prossime elezioni europee. Vorrei essere fiducioso… Speriamo la cultura possa ricompattare i popoli. Per Roland Petit ’Notre Dame’ era un balletto importante. La Francia, la sua storia, Victor Hugo. Una creazione molto, molto francese che continua ad essere amata e rappresentata nel mondo’’.
    Il grande ballerino Luigi Bonino, étoile di caratura internazionale, come tutti è scioccato per quanto accaduto in Francia. E’ stato di gran lunga uno dei preferiti dal grandissimo coreografo Roland Petit per il quale, ironia della sorta, aveva incarnato il ruolo di Frollo nel bellissimo ‘Notre Dame’ che, al Metropolitan di New York, vide ‘volare’ sul palco la coppia la splendida coppia formata Rudolf Nureyev e Natalia Makarova.
    ’’Un artista che mi ha cambiato la vita, Rudy – commenta ancora visibilmente emozionato Bonino in proposito – Ricordo gli applausi dopo lo spettacolo. Mi stringeva la mano. Travolti, sopraffatti dalle ovazioni del pubblico’’.
    Tra qualche mese il ‘Notre Dame de Paris’ tersicoreo, firmato da Petit debutterà (l’1 luglio), a Bordeaux. L’idea è quella di destinare una parte dell’incasso ai fondi per la ricostruzione della Cattedrale. “Sarebbe un sogno – aggiunge Bonino – Ne parlerò prestissimo anche con il Teatro di Bordeaux dove ’Notre Dame de Paris’ di Roland Petit debutta il 1 luglio. Mi piacerebbe che una parte dei proventi dei biglietti potesse andare per i restauri della cattedrale di Parigi’’. 
    Ma non solo, l’étolie italiana va oltre, immaginando qualcosa di ancora più grande: “Ho parlato alcuni minuti fa con mia sorella. Mi ha suggerito una tournée mondiale di ’Notre Dame’ per poter collaborare alla ricostruzione di quella che è sempre stata un simbolo, non soltanto per i francesi. Sarebbe bellissimo. Ma ad oggi, forse, impossibile’’. 
    Max