La Dragon è in orbita: esperimenti su malattie e clima

    La capsula Dragon della Space X è stata lanciata questa mattina, dopo due precedenti rinvii, da Cape Canaveral in Florida, Stati Uniti. Si è servita di un razzo Falcon 9, prodotto della Space X, e porterà con sé due tonnellate e mezzo di materiali e rifornimenti, fra cui anche micro organi umani su chip per studi su malattie e sperimentazioni di farmaci. Oggi la navetta attraccherà alla ISS, la stazione spaziale internazionale, dove stazionerà un mese per poi ritornare a casa, ammarando nell’oceano Pacifico.

    La navetta Dragon è in orbita: mini organi su chip a bordo

    La missione della navetta Dragon della Space X è legata al suo carico, che promette di dare un fondamentale contributo a studiare processi cruciali sulla Terra. I mini-organi su chip sono parte integrante dell’esperimento organizzato dai National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti, che punta ad analizzare cellule umane in una matrice tridimensionale per capire di più sulle malattie in condizioni di microgravità, approfittando di un punto di vista impossibile sul suolo terrestre.
    Un esperimento coinvolge anche l’Italia: si tratta del “Nano Antioxidans” è stato voluto dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova e sarà condotto nel modulo Columbus dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Il proposito del progetto è scatenare reazioni nelle cellule contro fenomeni tipici dell’invecchiamento, come la perdita di tono muscolare, problemi cardiaci e malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.
    E poi tanti altri esperimenti, come quello che cercherà misure dallo spazio dell’anidride carbonica sulla Terra, mentre un bioreattore indagherà le alghe per valutare se in futuro possano servire come risorsa nutritiva per gli astronauti impegnati in missioni lunghe. Misurare l’anidride carbonica ha una notevole importanza in particolare per comprendere lo stato del cambiamento climatico: allo stato attuale vengono immessi in atmosfera circa 40 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, di cui solo la metà viene assimilata dalle distese d’acqua e dai vegetali.