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“La Nato e i suoi stati membri non parteciperanno alla guerra. Ora è importante evitare escalation”, afferma il cancelliere Scholz

Non siamo parte del conflitto militare in corso e non lo saremo“, a rimarcarlo, nel corso della visita presso il Comando operativo della Bundeswehr a Potsdam, è stato Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, secondo il quale, “E’ assolutamente chiaro il fatto che la Nato e i suoi stati membri non parteciperanno alla guerra”.

Scholz: “Le immagini che stiamo vedendo delle distruzioni sono sufficientemente terribili, non ce ne servono altre”

Dopo aver inoltre ribadito che, per quanto concesso dalla diplomazia, il suo governo è impegnato affinché si possa giungere ad un cessate il fuoco, il cancelliere ha poi voluto commentare lo scempio in atto in Ucraina, dove “Le immagini che stiamo vedendo delle distruzioni sono sufficientemente terribili, non ce ne servono altre”.

Scholz: “L’esplosione accanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia dimostra quanto è importante evitare escalation”

Quanto poi al missile volutamente fatto esplodere dai russi (come chiaro segnale di avvertimento), a margine della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, pur dichiarandosi sollevato dal fatto che non vi sono state fughe radioattive a seguito dell’incendio seguito (ma anche questo era stato probabilmente calcolato), per Schols “dimostra quanto pericolosa sia la situazione. Le guerre portano sempre distruzione anche dove forse nessuna delle parti in guerra intende davvero ma ciò può comunque avere effetti terribili. Per questo è importante evitare escalation”.

Scholz: “Ho chiesto a Putin di interrompere i combattimenti e a consentire l’accesso umanitario alle aree contese”

Anche il cancelliere tedesco, così come il suo collega francese, ha rivelato di aver lungamente parlato telefonicamente con il presidente russo Putin esortandolo “ad interrompere immediatamente tutte le operazioni di combattimento e a consentire l’accesso umanitario alle aree contese“. Un colloquio di circa un’ora, ha poi riassunto il suo portavoce, Steffen Hebestreit, nel corso del quale Scholz ha espresso al numero uno di Mosca le sue preoccupazioni circa un’eventuale allargamento del conflitto.

Max