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La ‘Waterloo dell’Est’, mentre gli Usa continuano a raccogliere prove sui crimini di guerra dei russi, Mosca ‘arruola’ altri 1000 mercenari…

Ora che il conflitto in Ucraina, con l’avanzata delle truppe verso il Donbass, si appresta ad entrare nella ‘fase finale’ (anche se si prevede purtroppo una lunga e tragica Waterloo), mentre il calendario scandisce il 64esimo giorno di sangue e morte, gli Usa in primis, continuano a lavorare anche sul fronte ‘investigativo’, per far condannare il presidente russo per crimini di guerra.

Una condanna ‘prossima’, visto che proprio stamane Beth Van Schaack, ambasciatrice degli Stati Uniti per gli affari di giustizia penale internazionale all’Onu, ha affermato di avere le prove che “un’unità militare russa operante nelle vicinanze di Donetsk ha giustiziato gli ucraini che stavano tentando di arrendersi, piuttosto che prenderli in custodia”.

Oltretutto, come è ormai risaputo, si continua ad indagare anche sulle cose comuni di Bucha, così come raccogliendo testimonianze fra la popolazione di molti altri centri ucraini occupati dalle truppe di Mosca.

All’alba di un conflitto che rischia di trasformarsi nella  ‘Waterloo dell’Est’, la Russia evidenzia forti lacune belliche

Come dicevamo però, ciò che preoccupa, e tanto, sono le modalità belliche che disegnano i contorni di un assedio – quello del Donbass – che grazie alla resistenza opposta dai soldati di Kiev (per altro finemente equipaggiati dall’Occidente), promettono di vender cara la pelle. E dunque è ipotizzabile che prima di giungere ad una fine – per altro nemmeno troppo scontata – passeranno intere settimane di ‘botta e risposta’ attraverso bombe, razzi e missili.

D’altra parte, diversamente da come immaginava, la Russia ha inciampato sulla furia ucraina, che ha praticamente ‘menato duro’, infliggendo gravi e costose perdite (in termini di omini e mezzi), alle truppe russe, che hanno sorprendentemente rivelato un’insospettabile approssimazione. Poi, un conto sono le testate nucleari, altro le capacità di un esercito sì numeroso, ma palesemente inesperto e male equipaggiato.

Mosca ha arruolato 1000 siriani di stanza in Libia, portando a 5mila i mercenari ‘pagati’ contro Kiev. Ma fino a quando reggerà economicamente?

A tal proposito infatti, e questo la dice lunga sulle ‘pseudo potenzialità’ belliche di Mosca, stando a quanti rivelato oggi dal ‘Financial Times’, il Cremlino è stato costretto a ritirare dalla Libia oltre un migliaio di mercenari interni al gruppo russo Wagner, per trasferirli urgentemente in Ucraina. Nello specifico, si parla di almeno mille siriani (che pretendono ‘onorari’ quotidiani salatissimi), e di 200 russi.

Una mossa che porta quindi a circa 5mila unità il numero di mercenari assoldati da Mosca.

Ora, a favore di Kiev giocherebbe proprio questo: se il conflitto si protrae, viste le sanzioni, con il gas e petrolio fermi, ed i costi altissimi comportati dal confitto: quanto sarà veramente in grado di reggere ancora Mosca?

Max