Lo striscione choc dei tifosi laziali: ’Onore a Mussolini’

    Lo striscione è apparso nella centralissima via Buonos Aires, a due passi da Piazzale Loreto, il messaggio inequivocabile: “Onore a Benito Mussolini”. A margine della scritta anche la firma ‘Irr’, che sta per Irriducibili, uno dei gruppi storici della curva nord laziale. Dopo aver srotolato lo striscione gli ultras laziali presenti in via Buenos Aires, una cinquantina in tutto, hanno fatto saluti romani e intonato slogan fascisti come “Camerata Mussolini, presente!”. Una chiara provocazione fatta il giorno prima della Liberazione del 25 aprile nei pressi di Piazzale Loreto, dove il corpo di Benito Mussolini venne appeso insieme a quello di Claretta Petacci il 28 aprile 1945.  

    “Onore a Mussolini”: le reazioni di Milano  

    La Digos sta lavorando per identificare il gruppo di ultras neofascisti autori della provocazione. Il gruppo degli Irriducibili si trova a Milano per la semifinale di ritorno di Coppa Italia che si giocherà stasera contro il MIlan. Il gruppo di ultras è rimasto in zona solo pochi minuti prima di dileguarsi facendo perdere le proprie tracce. Le forze dell’ordine, coadiuvate dalla Digos, sono a lavoro per rintracciarli. Sull’episodio si è espresso il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha espresso tutto il suo stupore su un post affidato a Facebook: “Anche cercando di non drammatizzare, non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però. Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista“. Anche il presidente milanese dell’Anpi Roberto Cenati ha espresso il suo dissenso sull’accaduto: “E’ una cosa allucinante. Una nostra iscritta ci ha avvisato delle striscione portato da una settantina di persone che hanno intonato canti e slogan fascisti e hanno fatto saluti romani. Chiediamo alle autorità di individuare i responsabili – ha aggiunto Cenati – Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte applicando le leggo Scelba e Mancino, è ora di dire basta”.