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Lockdown, -35% di emissioni di CO2

In Italia è stimata una riduzione del 35% delle emissioni di CO2 a marzo e aprile, i mesi in cui sono state prese le misure restrittive a causa del coronavirus. Si tratta di oltre venti milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto al 2019.

È quanto si apprende dallo studio “Gli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale”, realizzato da Italy for climate, un’iniziativa, nata nel 2019, della Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con alcune imprese italiane sensibili al cambiamento climatico.

Lo studio rivela che questa riduzione delle emissioni è in linea a quello che dovrebbe essere il taglio da raggiungere entro il 2030 per rispettare gli accordi di Parigi, un patto sul clima, stipulato nel 2015 da 195 Paesi, che prevede un piano d’azione globale per combattere il riscaldamento climatico e ridurre le emissioni.

Il calo di marzo e aprile non è però strutturale ed espone al rischio, una volta terminata la pandemia, di innescare una crescita senza precedenti che rischia di far tornare, se non peggiorare, le emissioni ai livelli passati.

“Per riuscire a essere in linea con gli accordi di Parigi si dovranno mettere in campo politiche e misure tali da garantire livelli di emissione di CO2 paragonabili a quelli di queste ultime settimane. Uno sforzo titanico necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica. La storia ci insegna che dopo una crisi economica e un calo significativo delle emissioni, queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima”, ha detto il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edoardo Ronchi.

Chissà se la classe politica e le imprese saranno in grado di cogliere questa sfida della sostenibilità ambientale come una nuova opportunità, oppure se rappresenterà solo un ostacolo alla restaurazione dei meccanismi economici precedenti alla pandemia.

Mario Bonito