LOTTA ALLA DROGA NELLE FILIPPINE, DUTERTE PARLA DI OBAMA COME DI UN ‘FIGLIO DI P…’. IL PRESIDENTE USA REPLICA È ‘UN UOMO PITTORESCO’. VERTICE IN LAOS ORA A RISCHIO

    Filippine-Duterte-“Ripristinare-la-pena-di-morte-nel-Paese”.jpg (640×480)Una vera e propria gaffe diplomatica che potrebbe avere serie ripercussioni quella sulla quale è inciampato il presidente filippino che, nel corso di una conferenza stampa indetta alla vigilia della sua partenza per il Laos, ha apostrofato Obama con “figlio di p…”. Questo in seguito alla domanda di un reporter su come avrebbe spiegato al presidente Usa l’alto numero di omicidi extragiudiziali avvenuti nel Paese dopo la sua elezione. Secondo le statistiche della polizia, 1.011 tossicodipendenti e sospetti spacciatori sono stati uccisi in corso di operazioni dal 1° luglio al 4 settembre e le autorità la polizia hanno anche registrato 1.391 morti che sono ancora in fase d’indagine. Duterte ha messo in guardia Obama e gli altri leader stranieri dal mettere in discussione la sua campagna antidroga. Ma fatta la frittata le conseguenze non si sono fatte attendere ed ora è a serio rischio il vertice bilaterale previsto martedì in Laos, tra il presidente americano Barack Obama e il capo di Stato filippino, Rodrigo Duterte. I due leader avrebbero dovuto incontrarsi a margine del summit dei Paesi del Sudest asiatico (Asean), ma alla luce delle ultime dichiarazioni rilasciate oggi da Duterte, il leader della Casa Bianca ha chiesto al suo staff di valutare se il faccia a faccia possa essere ancora “produttivo”. “Tu – ha detto Duterte direttamente a Obama – devi essere rispettoso. Non solo lanciare domande e dichiarazioni. Figlio di p…., io ti insulterò in quella riunione”. E ha aggiunto: “Nessuno dovrebbe interferire. Questo è un Paese indipendente. Nessuno ha il diritto di darmi lezioni. Ci rotoleremo nel fango come maiali, se tu mi fai una cosa del genere”. Dal canto suo il numero uno degli States, da Hangzhou – in Cina – ha replicato con eleganza definendo Duterte “E’ chiaramente un uomo pittoresco”. Poi Obama ha spiegato che i suoi collaboratori stanno valutando se sia “realmente proficuo” per i due leader incontrarsi. “Riconosciamo l’onere significativo che il traffico di droga svolge non solo nelle Filippine, ma in tutto il mondo e la lotta contro il narcotraffico è dura – ha affermato Obama – Tuttavia, noi affermeremo sempre la necessità di avere un giusto processo e che la lotta contro la droga avvenga coerentemente con le norme internazionali”.

    M.