Macron chiama Conte: è disgelo

    Una telefonata allunga la vita, diceva qualche tempo fa uno spot televisivo celebre e parecchio gettonato anche nel ‘modus operandi’ della comunicazione. E’ di comunicazione si tratta, ancorché istituzionale e di elevatissimo livello politico e, benchè non si tratti propriamente di una longevità, per così dire, biologica, è di per sè comunque un modo molto autorevole e propositivo per ‘allungare’ il dialogo e i rapporti di reciproco rispetto tra due grandi paesi europei in un momento di accentuata tensione-
    Si parla di Italia e di Francia, e delle polemiche che sono divampate dopo il caso Acquarius e le forti prese di posizione italiane sul tema dei migranti. Le posizioni di Macron, invece, non erano affatto piaciute ai leader politici del Bel Paese che, in modo armonioso, lo avevano fatto sapere ai quattro venti.
    “Finché non arriveranno le scuse” dal Presidente francese Macron, “noi non indietreggiamo”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a Rtl, chiarendo che “questo deve essere chiaro per questa vicenda e per il futuro” circa i prossimi tavoli che ci saranno in Europa. “E’ finita l’epoca in cui si pensava che l’Italia la puoi sempre abbindolare”, ha sottolineato.
    “Macron continua istericamente la sua guerra al popolo italiano che in quanto a generosità ha poco da imparare”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, al programma ’105 Matrix’ su Radio 105. Sul vertice di venerdì, ha aggiunto, “decide in totale autonomia il presidente del Consiglio, certo dare ad un Governo appena insediato del cinico e vomitevole da chi presidia e respinge” non va bene.
    Dal momento che la tensione era così elevata, indubbiamente non può che aver alimentato le speranze di rassicurazione e di ritorno al dialogo costruttivo la famigerata telefonata notturna che è intercorsa tra i due presidenti.
    A prendere l’iniziativa, come del resto il bon ton politico ed istituzionale in casi del genere a livello di prassi consuetudinaria tende sostanzialemte a suggerire, è stato il presidente della Francia Emmanuel Macron, che ha chiamato personalmente il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte.
    In precedenza, in Senato, la presa di posizione sul tema spinoso da parte di Matteo Salvini è stata tutta un programma.
    “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse”, ha tuonato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini nella sua informativa al Senato: “Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi”. Sui migranti Italia isolata? “Non siamo mai stati così centrali ed ascoltati – ha detto il ministro dell’Interno, riferendo dei vari colloqui avuti con i colleghi di altri Paesi europei: “Se l’Europa c’è batta un colpo ora o taccia per sempre, c’è un’attenzione che mai c’era stata prima, è l’occasione per giocarsi bene le carte”.”Non voglio che bambini vengano messi su un gommone e muoiono nel Mediterraneo – ha aggiunto Salvini – perchè qualcuno li illude che in Italia c’è lavoro e casa per tutti. Sono stufo”. “Ringrazio la Spagna e ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo”, ha detto Salvini ricordando che l’Italia accoglie 170mila migranti e la Spagna 16mila.
    Diversa e orientata alla mediazione pur nella fermezza e nella eqiuidistanza e rispetto dei ruoli è stata la presa di posizione di Tajani, invece.
    “Sui migranti “chiedo alla Commissione e al Consiglio di agire. Le polemiche fra gli Stati non servono a nulla, sono soltanto delle piccole beghe che non risolvono e rischiano di provocare effetti nefasti nell’intera Ue”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Antonio Tajani aprendo il dibattito in plenaria sulle migrazioni. “Prendete con grande serietà la richiesta del Parlamento europeo. Noi non intendiamo rimanere in silenzio e fare il ruolo di passacarte, ma essere protagonisti di un problema storico per l’Ue”, ha aggiunto Tajani
    Ad ogni buon conto, fanno adesso da apripista ad una nuova fase le parole distensive di Macron, che in questo senso provano a scrivere una nuova importante pagina di cooperazione, rispetto e dialogo tra i due paesi su di un tema particolarmene spinoso.