Manovra, ecco i numeri dell’accordo con l’Ue

    Il maxi-emendamento della giunta che mette la parola fine sull’accordo con l’Ue sulla manovra e consente all’Italia di non incorrere nella procedura d’infrazione è stata inviata in commissione Bilancio al Senato. L’accordo con l’Ue è composto di un documento di 32 pagine  che contiene tutti i nuovi provvedimenti, dall’aumento dell’Iva come riserva di tutela agli scaglioni per la tassazione delle pensioni d’oro. Ecco tutti i numeri dell’accordo con l’Ue se passerà il provvedimento dell’esecutivo inviato al Senato. La riduzione delle pensioni d’oro (che sarà in vigore dal 2019 per 5 anni) sarà del 15% per i redditi inclusitra 100mila e 130mila euro lordi e toccherà il 40% per quelle oltre i 500mila euro. Cinque in totale le percentuali di imposta previste.Inoltre vi saranno tagli: del 25% per gli assegni compresi tra 130.001 e 200mila euro,del 30% per la fascia tra i 200.001 e 350.000 euro, del 35% tra i 350.001 e i 500.000 euro. Taglio per 3 anni dell’adattamento delle pensioni superiori  ai 1.522 euro al mese (3 volte il minimo): la decurtazione più incisiva, fino al 60%, sarà valida per gli assegni oltre i 4566 euro. L’indicizzazione piena entrerà in vigore solo per le pensioni fino a 1.522 euro, poi sono incluse sei fasce di tagli. L’adeguamento riguarderà il 97% per assegni fino a 2029 euro, 77% sino a 2537 euro, 52% fino a 3042 euro, 47% fino a 4059 euro, 45% fino a 4566 euro e 40% oltre 4566 euro, che è nove volte inferiore. L’Iva salirà a 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022. L’analisi tecnica illustra che, senza operazioni, l’aliquota diminuita del 10% passerebbe dal 2020 al 13%, mentre l’aliquota ordinaria oggi al 22% arriverebbe nel 2020 al 25,2% e nel 2021 al 26,5% nel 2021. L’emendamento ribadisce  la sterilizzazione “totale” degli aumenti nel 2019.