MAXI OPERAZIONE – UN VOLUME DI AFFARI SIMILE A ‘UNA MANOVRA FINANZIARIA’ AL CENTRO DEL TRAFFICO DI DROGA CHE DAL MAGHREB GIUNGEVA IN ITALIA, SPIEGA IL PROCURATORE LO VOI

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    “Oltre cinque miliardi di euro, quasi una manovra finanziaria”, così Francesco Lo Voi, Procuratore capo di Palermo, commentando l’incredibile  volume d’affari che accompagnava il viaggio degli stupefacenti lungo la rotta fra il Maghreb ed il nostro Paese, attraverso la Libia. Una generosa ‘retata’ quella effettuata nel mar Mediterraneo, in cui esiti sono stati annunciati stamane nell’ambito del meeting internazionale delle forze dell’ordine. L’operazione, definita ’Rose of the winds’, apostrofata come la ’Coppia dei campioni’ del contrasto al traffico di droga, ha comportato il sequestro di una trentina di natanti, oltre 200 arrestati in flagranza di reato, e ben 400mila chili di hashish e 500 di cocaina sequestrati. Vista la rotta seguita dai narcotrafficanti magrebini, spesso sulla scia di quella solcata dai barconi di migranti, non è da escludere anche l’implicazione di ulteriori occasioni di crimine, come la tratta di esseri umani. “Ma al momento – osserva il procuratore mostrando cautezza  – non abbiamo ancora delle certezze in merito”. Il formidabile team che ha stroncato questo impressionante traffico di stupefacenti, ha visto lavorare in sinergia l’Europol, l’ufficio europeo di polizia (presente oggi a Palermo con Francesco Didonna), il Gico e il Comando operativo aeronavale della Guardia di finanza, l’Ufficio centrale francese per la repressione del traffico illecito di stupefacenti, la Gendarmerie royale del Marocco, la Guardia Civil della Spagna, la Guardia costiera della Grecia. Ma attenzione, avverte ancora Lo Voi: “E’ una operazione che non finisce qui, aspettiamo ulteriori risultati significativi”. Il Procuratore ha poi tenuto a sottolineare l’importanza della “cooperazione tra le forze dell’ordine dei diversi Stati. Europol – ha aggiunto – ha fornito un supporto fondamentale e indispensabile. La Procura di Palermo continuerà a sviluppare queste indagini”. In tal senso, ha voluto sottolineare dal canto suo il Comandante del Gico, colonnello Francesco Mazzotta, è stato fondamentale anche la cooperazione del Marocco, che ha fornito molti dati poi scambiati con l’Italia. Cristiano Leggeri, della Dcsa, ribadisce che “in un difficile contesto criminale, la soglia del contrasto deve essere sempre più anticipata”.

    M.