MENTRE GLI USA FESTEGGIANO ‘L’INDIPENDENZA’, IL REGIME DI PYONGYANG LANCIA UN MISSILE INTERCONTINENTALE CAPACE DI COLPIRE L’ALASKA. TRUMP: ANCHE LA CINA PERDERÀ LA PAZIENZA

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    “Il Comando americano del Pacifico ha rilevato e monitorato quello che riteniamo sia il lancio di un missile nordcoreano alle 14.40 ora delle Hawaii il 3 luglio. Il lancio di un missile balistico a raggio intermedio, lanciato da terra, è avvenuto vicino alla base aerea di Panghyon”. Così l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, ha reso noto il comunicato diffuso dal Comando americano del Pacifico, in cui denuncia il lancio di un missile balistico a raggio intermedio da parte del regime di regime di Pyongyang. L’ennesima provocazione della Corea del Nord, è dunque in questo missile balistico intercontinentale che, dopo un volo di 40 minuti, è finito nel mar del Giappone. Come ha riferito Yoshihide Suga, portavoce del governo di Tokyo, il vettore sarebbe finito ‘nella zona economica esclusiva’. Nello specifico, il missile Huwasong-14 (il cui lancio è stato ordinato dal leader nordcoreano Kim Jong Un), ha toccato una quota di altezza pari a 2.802 chilometri, volando per 933 chilometri; circa 39 minuti prima di colpire l’obiettivo prefissato nel mar Orientale. Dopo che il portavoce ha denunciato la gravità di questi “ripetuti atti provocatori, totalmente inaccettabili”, è stata la volta del premier giapponese Shinzo Abe il quale, ha evidenziato come quest’ultimo test  “dimostra chiaramente la minaccia crescente rappresentata dal regime di Pyongyang. Ancora una volta la Corea del Nord ha eseguito un lancio missilistico. Questo dimostra che ignora i ripetuti avvertimenti della comunità internazionale”. Come ha riferito la Korean Central Television, commentando il lancio come una pietra miliare del programma di sviluppo missilistico, la Kcna ha affermato che “Il successo del lancio dell’Icbm al suo primo test è la porta d’ingresso definitiva al completamento della nostra forza nucleare. Segna un evento fenomenale nella nostra storia”, ha dichiarato la Kcna. Secondo fonti militari sudcoreane, citate dalla Yonhap, si presume che il missile abbia raggiunto un’altitudine di oltre 2.300 chilometri. Qualcuno ha voluto leggere una provocazione da parte della Corea del Nord, anche per il fatto che il lancio sia stato deciso proprio nel giorno in cui l’America festeggia l’Indipendenza. Dal canto suo il presidente Trump, appresa la notizia ha twittato: “Difficile credere che Giappone e Corea del Sud sopporteranno questo ancora per molto. Forse la Cina farà una mossa pesante sulla Corea del Nord per mettere fine a questo nonsenso una volta per tutte”. Quindi, rivolgendosi al leader nordcoreano Kim Jong un, ma senza citarlo direttamente, Trump domanda e si domanda: “Ma questo tizio non ha nient’altro di meglio da fare nella vita?”. ‘Impensierita’ anche l’Union of Concerned Scientist, prestigiosa associazione di scienziati americani, i quali hanno avvertito che “Questo tipo missile potrebbe raggiungere Alaska”. Nello specifico,  il fisico David Wright, ha affermato che “se le notizie sono corrette, lo stesso missile può raggiungere una portata massima di circa 6.700 chilometri lungo una traiettoria standard. Una portata che potrebbe quindi permettere al missile di raggiungere l’Alaska”, ma non il resto degli Stati Uniti. Oltretutto, spiegano i ricercatori, per poter colpire un bersaglio non basta soltanto la portata, ma va appurata anche la capacità di proteggere la testata del missile dall’intenso calore, e dalle vibrazioni al momento del rientro nell’atmosfera. Attualmente, proseguono, nessuno sa se Pyongyang abbia realmente questa capacità. In seguito al lancio, immediatamente, il presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha invocato l’intervento urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

    M.