MENTRE IMPERVERSA LA CRISI DI GOVERNO, L’ISTAT EVIDENZIA CHE RESTA STABILE IL RITMO DI CRESCITA DEL PIL. E LA FAMIGLIE TORNANO A SPENDERE PER I BENI DUREVOLI

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    “L’indicatore anticipatore recupera delineando una prospettiva di stabilizzazione del ritmo di crescita dell’economia, sottolineando inoltre che in Italia l’aumentodel pilregistrato nel terzo trimestreè caratterizzato dal miglioramento del valore aggiunto nel settore manifatturiero e dalla ripresa degli investimenti”. Fedele all’ottimismo, come evidenziano le proiezioni presentate nell’ultimo anno, che accompagna i suoi dati, in piena crisi di governo oggi l’Istat segnala che  le prospettive future dell’economia italiana mostrano unastabilizzazionedel ritmo dicrescita del pil. Nello specifico, l’Istituto di ricerca spiega che nel terzo trimestre il pil ha registrato una variazione congiunturale positiva pari allo 0,3%, in accelerazione rispetto alla lieve crescita del secondo trimestre (+0,1%). La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo positivo (0,3 punti percentuali). La domanda estera netta ha invece apportato un contributo negativo (-0,1 punti percentuali) alla crescita congiunturale del Pil, determinato da un incremento delle importazioni pari a 0,7% a fronte di una variazione solo debolmente positiva delle esportazioni dello 0,1%. La dinamica della domanda interna è stata contraddistinta da un aumento sia dei consumi finali nazionali sia degli investimenti fissi lordi (rispettivamente +0,2% e +0,8%). La componente degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti sono risultati in aumento (+0,7%) mentre le costruzioni hanno registrato una lieve flessione (-0,2%). In ripresa il comparto industriale, dopo il forte calo registrato nel secondo trimestre 2016 (-0,7% rispetto al trimestre precedente), segnando un forte rialzo del valore aggiunto (+1,1% sui tre mesi precedenti). Le attività finanziarie e assicurative hanno segnato la diminuzione marcata (-0,8%). Nel terzo trimestre il valore aggiunto delle costruzioni ha segnato una diminuzione pari a -0,2% rispetto al trimestre precedente. Il bollettino mensile aggiunge inoltre che nel terzo trimestre del 2016,i consumi finali nazionali hanno registrato una variazione congiunturale positiva(+0,2%) a seguito dell’aumento sia della spesa delle famiglie residenti (+0,1%) sia della spesa delle amministrazioni pubbliche (+0,2%). All’interno delle componenti della spesa delle famiglie si segnala il proseguimento del trend positivo dei consumi per beni durevoli (+0,6%). Nello stesso periodo, il volume del totale delle vendite al dettaglio ha registrato una flessione negativa dello 0,6%, come risultato di una diminuzione dello 0,5% per le vendite di prodotti alimentari e dello 0,6% per quelle di prodotti non alimentari. A novembre il clima di fiducia dei consumatori è rimasto sostanzialmente stabile, con un peggioramento. L’andamento favorevole del mercato del lavoro e la bassa inflazione continuano a sostenere il reddito disponibile delle famiglie, favorendo i consumi privati. Segnali di ripresa sulle prospettive di crescita dell’area sembrano giungere dagli indicatori anticipatori e coincidenti del ciclo economico. Nell’ambito Ue, aggiunge l’Istat, il cosiddetto ’economic sentiment indicator’ è aumentato in novembre per il terzo mese consecutivo come risultato di unmiglioramento del clima di fiduciain particolare nei servizi e nel settore delle costruzioni. Se ne deduce quindi che la fiducia dei consumatori è aumentata ma in misura relativamente più modesta risentendo di un maggiore ottimismo sulla situazione economica futura. Dunque prosegue la fase di crescita moderata(+0,3% nel terzo trimestre) che, in presenza di un proseguimento degli attuali ritmi di crescita anche nel quarto trimestre, porterebbe ad un aumento del Pil per l’anno corrente pari a +1,6%.