Mercati in fibrillazione, Molinari ’’Colpa del reddito di cittadinanza’’, poi fa dietrofront

    Continua il lavoro del Governo sulla manovra economica, nonostante le tensioni con l’Europa e le fibrillazioni con i mercati. Lo spread ha toccato nei giorni scorsi quota 300 punti, allarmando non poco imprenditori e azionisti, ma Di Maio e Salvini restano compatti sulla loro posizione, soprattutto nei confronti dell’Europa. Non sono mancate però tensioni anche tra le fila della maggioranza giallo-verde: il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, uscendo da Palazzo Chigi, ha sparato duri colpi contro il reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera dei pentastellati. “Tutto il caos dei mercati nasce dal reddito di cittadinanza – ha detto Molinari – che ancora non si sa cosa sia. Le varie ipotesi di flat tax e quota cento sono state studiate con diverse declinazioni invece l’elemento che manca di capire è in cosa consiste il reddito di cittadinanza: la platea, quale sarà il meccanismo”. Arriva però, subito dopo, la retromarcia: “Volevo dire l’esatto contrario”.
    C’è però da sottolineare che il Governo ha mantenuto l’impegno di aggiornare il Def entro la data prevista, cosa non sempre avvenuta in passato, e il fatto che il testo della nota di aggiornamento ancora non ci sia “vuole dire che la stiamo mettendo a punto per mandarla alle Camere domani”. dice Di Maio ai microfoni di RTl.
    Se qualcuno sta sperando di far tornare indietro il Governo sui numeri della manovra attraverso lo spread sappia che “noi non torneremo indietro di un millimetro”,  ha detto ancora aggiungendo che “se necessario spiegheremo questa manovra nelle piazze” per far conoscere le misure adottate per la crescita dell’economia. Il governo su questo “è compatto”.
    “Non c’è nessun complotto da parte della Commissione Ue” i cui esponenti rappresentano partiti e leader politici, da Macron alla Merkel, da Renzi a Gentiloni ed è “assodato che sperano questo Governo cada”. La questione è che non “devono dare colpi bassi”. Di Maio ha osservato che gli interventi di Juncker e altri commissari europei siano avvenuti “ieri quando lo spread si era abbassato”.