Moda e stereotipi, il nuovo modello curvy- di Alessandra Benassi

    wdNgSpVH1kVogue America attua un cambio di rotta, dalla taglia 34 alla modella più curvy del mondo.

    Svolta emblematica per il mondo della moda, attuata da Vogue che realizza la campagna di lingerie con protagonista Tess Holliday. Tess è una ragazza obesa che dopo una vita trascorsa tra le angherie dei bulli e gli sguardi contrariati della gente, ha realizzato il suo sogno e una svolta culturale. 

    La star dei social seguita da 600mila fan dichiara “Questa è una svolta per il mondo del fashion, non pensavo che sarei potuta arrivare a tanto. C’è voluto tempo e pazienza per superare tutto quello che ho sofferto nella mia vita ma oggi sono al top”. 

    Anna Shilinghlaw della MiLK Model Management l’ha ingaggiata trasformandola nella top model più curvy del Pianeta moda.

    La svolta stravolge lo scenario degli stereotipi con il fenomeno Curvy, ragazze incarne che  rappresentano la fetta di mercato delle donne che per tanto tempo non si sono sentite rappresentate.

    Le scelte dei consumatori e il modo di essere di ognuno è veicolato dal mondo della comunicazione, dalle scelte pubblicitarie pensate ad hoc dalle multinazionali per raggiungere scopi e profitti. La strategia da sempre attuata dal mondo del fashion, coinvolgendo testate giornalistiche, pubblicità e mass media, è quella di rappresentare sulle copertine patinate delle riviste e nelle sfilate uno stereotipo di donna che orienta le lettrici e le spettatrici ad un ossessione per il peso e la forma fisica perfetta. 

    Da sempre stilisti, riviste di settore e le agenzie di modelle, sono state indagate e colpevolizzate per la continua promozione e sostegno alla magrezza, inducendo le ragazze a disturbi alimentari. Numerose le inchieste che hanno portato alla luce il lato oscuro di questa realtà, stilisti e creativi propongono un immagine del corpo umano subalterna al prodotto di vendita , il corpo non deve risaltare, una modella non deve essere bella o sana, è solo un mero mezzo per far veicolare gli strati di chiffon e lustrini delle creazioni all’obiettivo dei fotografi e alla occhio dei critici raggiungendo così in ultima istanza il consumatore finale.

    Tess e le modelle Curvy distolgono l’attenzione da questa rigida macchina, dalle sue regole spietate e dalla folle dieta del cotone, un regime alimentare che prevede l’assunzione di batuffoli di ovatta imbevuti di succo di arancia. Propongono un nuovo immaginario di riferimento, alla quale il mondo del fashion dovrà necessariamente aprirsi, come il caso della campagna pubblicitaria realizzata da Diesel anch’essa protagonista una modella oversize.

    E’ innegabile che tale svolta sia fondamentale per tutte quelle donne che non si sentivano rappresentate, che andavano alla ricerca di un modello di riferimento quanto più possibile vicino al loro modo di essere. Allo stesso tempo si può notare come i due modelli di donna offerti facciano capo a due tipi di aziende multinazionali e dunque capo a interessi capitalistici ben delineati. 

    Stereotipi opposti ed estremisti che sembrano non rappresentare l’equilibrio ed escludere la bellezza della normalità.