Home ATTUALITÀ “Napoletani da bruciare”: scandalo in fabbrica a Pomigliano

    “Napoletani da bruciare”: scandalo in fabbrica a Pomigliano

    Ha scritto “Napoletani da bruciare” nella sua idea per “spronare” i dipendenti. Questo il succo della vicenda che riguarda un imprenditore di Pomigliano, vicino Napoli, che ha fatto comparire questa frase sul display della fabbrica dedicato alle comunicazioni interne.

    “Napoletani da bruciare”: gli ultimi aggiornamenti

    A riportare la notizia Il Mattino, che ha evidenziato come nell’azienda “Tiberina” che si occupa di componenti auto, sia potuta comparire questa offesa razzista. “Bisogna bruciare tutto: Napoli, tutti i napoletani e i loro rifiuti anche perché i napoletani sono un rifiuto. Io non ci sto, bisogna reagire”.

    Aggiornamento ore 6.00

    La provocazione della fabbrica Tiberina a Pomigliano ha suscitato grande indignazione. Dario Liccardo, il direttore napoletano e residente a latina, ha spiegato di aver compiuto questo gesto per dare una scrollata ai suoi dipendenti, invitandoli ad essere più ordinati ed efficienti.

    Una trovata che chiaramente non è piaciuta ai sindacati, che hanno chiesto il licenziamento del dirigente e hanno bloccato i lavori per una notte.

    Aggiornamento ore 8.00

    I fatti della fabbrica Tiberina di Pomigliano risalgono a 10 giorni fa, anche se sono stati resi noti solo di recente, quando la foto del display recitante le frasi offensive contro i napoletani ha fatto il giro del web.

    Il direttore ha respinto le accuse di razzismo, e si è giustificato citando “vari episodi” di distrazione sul lavoro e degrado. Per la Fiom è troppo poco e chiede scuse più sentite. Il sindacato ha tra l’altro ricordato che nella fabbrica non c’è aria condizionata e la frase è apparsa in seguito ad uno sciopero di un’ora, voluto proprio per protestare contro questa mancanza.

    Aggiornamento ore 10.00