NEL MONDO BEN 700 MLN DI MINORI SOFFRONO PER ‘L’INFANZIA RUBATA’. L’AGGHIACCIANTE REPORT PRESENTATO DA SAVE THE CHILDREN ILLUSTRA LE ORRIBILI VITE A CUI SONO SOTTOPOSTI I BIMBI

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    Se ne è tornato a parlare oggi, in occasione della Giornata Internazionale dei bambini, attraverso l’inquietante nuovo rapporto ’Infanzia rubata’, di Save the Children, che si propone come il primo Indice globale sull’infanzia negata nel mondo. Un report dal quale emergono dati agghiaccianti che fanno accapponare la pelle, e che ci spingono a guardare verso il cielo per cercare una risposta a una domanda che ci logora da sempre: perché vi sono al mondo così tanti bambini che in un’era come la nostra, tecnologica ed ‘avanzata’, soffrono così tanto? Come dicevamo, i numeri fanno paura e riguardano qualcosa come 700 milioni di minori. La media ci dice che addirittura a uno su quattro, viene negato il diritto di vivere la propria adolescenza, quando non addirittura la vita stessa. Ciò che sconvolge poi guardando la ‘classifica’ degli stati dove i minori vivono le loro umilianti, dalla vetta, dove spicca il Niger – il posto ‘peggioreal mondo’ dove essere bambini, Al contrario, la Norvegia è in testa, fa comunque piacere scoprire che l’Italia, è nona in classifica tra i paesi che maggiormente rispettano i bambini. C’è da dire, comunque meglio di Germania e Belgio. Per quanto riguarda poi la scolarizzazione, dei circa 263 milioni minori che ‘animano’ 172 paesi nel mondo, 1 su 6 non va a scuola. Nella ‘civile’ Europa per esempio sono compresi i 168 milioni di minori coinvolti in differenti forme dilavoro minorile, dove non mancano lavori pericolosi o pesanti, che incidono drammaticamente sulla loro incolumità fisica e psicologica. Al mondo poi, ogni anno ‘almeno’ 6 milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni per situazioni o cause cause evitabili, comepolmonite, diarrea e malaria. E tra quelli al di sotto dei 5 anni, ben 156 milioni i bambini vengono colpiti da diverse forme dimalnutrizione acuta, tali da comprometterne seriamente la crescita. Drammatico anche il rapporto – 1 su 80 – di quei circa ‘28 milioni di bambini’, costretti ad abbandonare le proprie case e terre per scampare da guerre e persecuzioni. Per questi ultimi l’anno da incubo è stato il 2015 quando, con una spaventosa media di 200 al giorno, nel mondo sono stati uccisi oltre 75mila bambini e ragazzi di meno di 20 anni di età. Come tiene a sottolineare il Direttore Generale di Save the Children, Valerio Neri, “È inaccettabile che nel 2017 milioni di bambini in tutto il mondo continuino ad essere privati della propria infanzia e del loro diritto di essere al sicuro, di crescere, imparare e giocare. Dobbiamo e possiamo fare di più per garantire un futuro migliore, fino all’ultimo bambino. Anche se la maggior parte dei Paesi in cui è molto complicato essere bambini sono in Africa centrale e occidentale non possiamo non tener conto dei progressi e dei segnali di speranza che si sono registrati negli ultimi anni. Dal 1990, per esempio, in questa regione del continente africano le morti dei bambini sotto i cinque anni si sono dimezzate: un risultato che dimostra l’importanza di continuare a investire sulla salute e sul benessere dei minori. Nel 2015, i leader mondiali si sono impegnati a garantire a tutti i bambini, entro il 2030, il diritto alla salute, alla protezione e all’educazione, a prescindere da chi sono e dove vivono. Si tratta indubbiamente di un obiettivo molto ambizioso – prosegue Neri – ma che deve essere raggiunto e i governi dovranno impegnarsi per assicurare a tutti i bambini l’infanzia che meritano”. Giungendo intano al culmine di tutti quegli elementi che concorrono a stilare le situazioni peggiori nel mondo che ‘rubano l’infanzia’, non ultimo anche il triste fenomeno delle oltre 15 milioni di ragazze che ogni anno sono costrette  a sposarsi prima di aver compiuto i 18 anni, e nella maggior parte dei casi, con uomini ‘maturi’. In particolare, 4 milioni di esse ‘vanno a nozze’ non ancora 15enni (pensate: una ogni ‘7 secondi’!), con conseguenze ‘devastanti’ sia dal punto fisico che psicologico, oltre che inibire loro speranze di vita futura in autonomia.  C’è poi di che stupirsi se si prende a campione una ragazza partoriente non ancora 19enne, che nel mondo da alla luce un neonato con l’impressionante media di  ogni 2 secondi! Se si considera poi che nel mondo sono circa 17 milioni, in proporzione ecco spiegato il futuro drammatico ed incerto di questi minori di lì a qualche anno. Infine, scorrendo la ‘black list’ dei paesi in cui i bimbi e minori sono maggiormente minacciati, ed ovviamente esposti a rischio del futuro e della vita, ‘guida’ il Niger, seguito da altri paesi, come l’Angola, il Mali, la Repubblica Centrafricana e la Somalia. Di contro, come dicevamo in apertura, la Norvegia, la Slovenia e al Finlandia, sono i paesi dove l’infanzia viene abbracciata da condizioni di vita più favorevoli. Dopo l’Italia – al nono posto in classifica – seguono Germania e Belgio al decimo posto a pari merito con Cipro e Corea del Sud, quindi Olanda, Svezia, Portogallo, Irlanda e Islanda.

    M.